Risoluzione PI-PD sui contenuti de ‘La Buona Scuola’

Un programma in 12 punti all'esame della Commissione Cultura della Camera

Alla vigilia del Consiglio dei ministri che avrà all’ordine del giorno i provvedimenti attuativi del piano ‘La Buona Scuola’ una risoluzione firmata dalla deputata di ‘Per l’Italia’ Milena Santerini e cofirmata da due esponenti del Partito Democratico, Maria Grazia Rocchi e Mara Carocci, interviene sui contenuti ritenuti necessari per dare concretezza operativa al progetto governativo. L’elenco è impegnativo. Lo sintetizziamo qui di seguito in 12 punti:

completa revisione delle attuali classi di concorso per la scuola;

– piena copertura delle supplenze, al fine di valorizzare l’acquisizione delle competenze e salvaguardare le aree a elevata complessità sociale;

– corrispondenza – all’interno delle Province – “tra le competenze professionali dei docenti e le specifiche esigenze formative delle scuole”;

– insegnamento della Costituzione e revisione dell’insegnamento delle competenze sociali e civiche;

modifica dei tempi delle procedure preparatorie dell’anno scolastico;

– formazione dei docenti neoassunti “nelle competenze richieste dalla qualità dell’insegnamento, in particolare nella lingua straniera e nell’informatica” e “nei compiti di prevenzione del disagio”, “anche attraverso l’utilizzo sistematico dei dipartimenti e delle facoltà universitarie”;

utilizzazione dell’anno di prova del personale docente immesso in ruolo anche per “accertare il possesso delle competenze di base, rilevandone crediti e debiti formativi in base ai quali prevedere la formazione ed eventuali possibilità di rinvio o recessione del contratto”;

rivedere la composizione del Comitato di valutazione prevedendo, oltre al dirigente e ai docenti, anche figure esterne (quali docenti universitari e dirigenti tecnici);

– attivare un sistema di formazione continua in servizio degli insegnanti che coinvolga in modo strutturale scuola e università;

– “accertare e monitorare” da parte delle scuole “il raggiungimento degli obiettivi di riduzione della dispersione dichiarati nel rapporto di autovalutazione delle scuole”, che dovranno essere compilati entro il luglio 2015;

– completare le anagrafi scolastiche con il concorso delle Regioni;

– riferire alle commissioni parlamentari lo stato della riforma.

Se non è un programma completo di politica scolastica, poco ci manca. La risoluzione è sostenuta da una ampia maggioranza parlamentare: il Governo e il Ministro non potranno non tenerne conto.