L’Anp a congresso: Qualcosa si sta muovendo nella scuola, ma la strada è ancora lunga

Il motto di questo congresso dice accelerazione nella coerenza. La coerenza è garantita dal nostro passato e dalle linee di azione associative tracciate per il futuro. L’accelerazione sarà possibile se tutti vi sentirete impegnati a renderla possibile“. Cosí Giorgio Rembado presidente nazionale Anp in occasione del X congresso nazionale dell’associazione presidi dal titolo ‘Accelerazione nella Coerenza’. La riunione del sindacato professionale è stata aperta ieri e proseguirà fino al 14 dicembre.

Nella mattinata di oggi, dopo la lettura dei messaggi di saluto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente della Regione Nicola Zingaretti e della parlamentare europea Silvia Costa, l’assemblea pubblica è stata aperta dalla relazione del Presidente Rembado che ha messo in luce le difficoltà e le problematiche con cui si sono dovuti confrontare i dirigenti scolastici, difficoltà che si sono unite alla crisi che ha colpito il nostro Paese.

Dal 2011, anno del precedente congresso Anp, ad oggi – ha sottolineato Rembado, in un resoconto firmato dall’agenzia di stampa Dire/Diregiovani – nonostante il contesto non sia stato dei più facili l’impegno e la partecipazione del sindacato non si è fermato. Tra le misure più pesanti di questi anni Rembado ha ricordato il blocco dei contratti dal 2010, il taglio del 25 per cento delle sedi dirigenziali, l’aumento del volume degli adempimenti burocratici, l’attacco all’autonomia scolastica ma anche la diminuzione del fondo unico nazionale al diminuire dell’organico e il mantenere la dirigenza scolastica fuori dal ruolo unico della dirigenza statale.

Secondo il presidente qualcosa si sta muovendo ma la strada da fare è ancora lunga, “se non altro il programma la buona scuola è uno dei pochi tentativi di formulare una proposta complessiva sul futuro, ha il merito di essere portatrice di idee forti e di speranze per il futuro dell’istruzione“. Un documento non completo e da migliorare – ha aggiunto – ma una buona base da cui partire. In particolare Rembado, rispetto all’assunzione dei precari, ha affermato come “la scuola ha bisogno di buoni insegnanti e non di tanti insegnanti. Ha bisogno delle persone giuste al posto giusto“. Altro punto su cui ragionare è “il merito e la carriera, due punti centrali del programma ma appare difficile conciliare questo con lo scorrimento delle graduatorie che non rispettano quei criteri“. Il “Tutti dentro” non è la soluzione per l’Anp.

Deve esserci la possibilità di chiamata diretta da parte dei dirigenti – ha aggiunto – e lo strumento potrebbe essere un portfolio nazionale con le competenze di ciascun insegnante“. “Una buona scuola – ha affermato Rembado – richiede anche buoni dirigenti ma di questo nessuno si è preoccupato, stranamente nel documento non se ne parla come se fosse qualcosa che nasce spontaneamente. Ci si sofferma sulle modalità per migliorare la qualità dei docenti ma niente viene detto sui dirigenti, ci si dilunga sulle modalità del concorso ma nulla si dice sui prerequisiti dei concorrenti che sono i punti di forza dei futuri dirigenti per annullare il deficit di cultura specifica relativamente alle funzioni dirigenziali della pubblica amministrazione. Per parte nostra – ha proseguito – proponiamo uno stretto collegamento tra la valutazione e la carriera per merito degli insegnanti e dei futuri dirigenti, un corso/concorso che preveda qualche strumento per far emergere gli aspetti attitudinali connessi con una funzione fondata sostanzialmente sulla guida e sulla gestione delle risorse umane“.