Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Educazione alla legalità, studenti premiati al Miur

Serve una memoria non retorica ma un modo di fare memoria che diventa impegno e sopratutto responsabilità. L’istruzione taglia i ponti alla mafia e per questo ci vuole uno scatto perché le mafie sono tornate forti, siamo agli ultimi posti per la dispersione scolastica e l’Europa ci continua a richiamare. Abbiamo bisogno di uno scatto che possiamo fare solo mettendo insieme le nostre forze con umiltà, coraggio e sopratutto verità, e per farlo c’è bisogno del contributo di ciascuno di noi“. Così Don Luigi Ciotti in occasione della premiazione, al ministero dell’Istruzione, dei vincitori di tre concorsi rivolti alle scuole organizzati nell’ambito delle attività di educazione alla legalità promosse dalla Direzione generale dello Studente del dicastero di viale Trastevere.

Il mio grazie va soprattutto a voi insegnanti – ha detto Giovanna Boda, direttore generale per lo studente – per il lavoro straordinario che fate ogni giorno e vorrei dirvi di non arrendervi mai perché incontrare un insegnante piuttosto che un altro può cambiare la vita di uno studente e non possiamo permetterci di perderne neanche uno“. Durante la mattinata sono stati consegnati i riconoscimenti agli studenti che hanno partecipato ai concorsi ‘Regoliamoci’, ‘Pio La Torre’ e ‘Giuseppe Fava’.

‘REGOLIAMOCI. STOP AL TRAFFICO’. L’ottava edizione del concorso promosso da Libera e dal ministero dell’Istruzione è stato dedicato al tema dei traffici. Al concorso hanno partecipato circa diecimila studenti in tutto il territorio nazionale. Le scuole primarie hanno lavorato sul tema delle zoo mafie realizzando cartoni animati nati proprio dai disegni dei bambini. Le scuole secondarie di I grado hanno invece concentrato la loro attenzione sulla tratta degli esseri umani attraverso la realizzazione di veri e propri fumetti. Gli studenti delle secondarie di II grado hanno invece realizzato dei cortometraggi dedicati al traffico di sostanze stupefacenti.

CONCORSO GIUSEPPE FAVA. ‘APRI LA FINESTRA E RACCONTA LA MAFIA NELLA TUA CITTÀ’. “Mio padre aveva il vizio di raccontare sempre e solo la verità. Non era solo un giornalista ma grazie al piacere di scrivere e il vizio della verità induceva a riflettere e la mafia ragazzi ha paura della nostra mente, di come possiamo ribellarci e ragionare“. Così Elena Fava – figlia del giornalista Giuseppe Fava ucciso dalla mafia nel 1984 – durante la premiazione del concorso nella sala della comunicazione del Miur. Promosso dalla Fondazione Fava e dal ministero dell’istruzione in collaborazione con l’Ansa, il concorso è nato con l’obiettivo di ricordare il giornalista Giuseppe Fava ucciso dalla mafia e trasmettere la voglia di raccontare la verità ai giovani. ‘Apri la finestra sulla tua città e raccontaci dove vedi la mafia e le ingiustizie’ è infatti il titolo del concorso al quale si poteva partecipare inviando testi giornalistici, prodotti multimediali e fotografie.:

CONCORSO PIO LA TORRE. “Vedere come voi abbiate già le idee chiare e come dimostriate con il vostro impegno cosa state facendo per ridare al Paese la dignità che merita e il rispetto dei valori fondanti che sono i principi costituzionali, mi rende felice. Oggi avete successo non perché ritirate un premio ma perché dimostrate che la legalità trionfa sull’illegalità e lo Stato sull’Antistato“. Con queste parole Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, ai ragazzi vincitrici del concorso che porta il nome di suo padre. L’iniziativa in ricordo del politico e sindacalista Pio La Torre, ucciso il 30 aprile 1982, è nata nel 2010 per ricordare l’uomo che ha dato vita alla prima legge sulla confisca dei beni mafiosi. Per l’anno scolastico in corso è stato chiesto agli studenti di raccontare con prodotti audiovisivi l’esperienza di E!state Liberi, il programma di volontariato e formazione sui beni confiscati alle mafie che si svolge ogni anno, oppure di ideare un logo per la nascente cooperativa di Libera Terra in provincia di Trapani. Nell’ambito del concorso è stata inoltre premiata una studentessa per la tesi di laurea dedicata al tema della confisca dei beni alle organizzazioni mafiose. “Siete voi ragazzi – continua Franco La Torre – a condurre, noi possiamo illuminarvi la strada e guidarvi ma i veri protagonisti siete voi“.

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