I prof lavorano 40 ore alla settimana?

La lettera inviata sabato al Corriere della Sera da due insegnanti della scuola secondaria di I grado “Quintino Di Vona” di Milano, in rappresentanza anche di un gruppo di loro colleghi, merita una particolare attenzione, anche perché si inserisce nel tema caldo, tuttora aperto, delle ore di insegnamento dei professori italiani.

La proposta, anche se ormai decaduta, di portare da 18 a 24 ore settimanali l’orario settimanale dei prof sembra avere risvegliato una categoria silenziosa che ha deciso di difendersi da sola, anche senza l’appoggio sindacale, per ristabilire quella che ritiene, a torto o a ragione, la verità sul loro lavoro.

Accompagnata da una garbata lettera delle due prof, viene pubblicata una tabella ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_563-2.JPG ) che analiticamente quantifica in ore annue tutti gli impegni di lavoro degli insegnanti che si aggiungono alle ore di insegnamento dalla cattedra (“Trattati come liberi professionisti, pagati come operai”, lamentano giustamente).

Così risulta – secondo la tabella – che l’extracattedra vale quasi il doppio dell’orario cattedra: 1.147 ore all’anno contro 612 per un totale complessivo di 1.759.

Distribuendo quelle 1.759 ore di lavoro sul periodo settembre-giugno (44 settimane), gli impegni orari di lavoro di quelle insegnanti, precisa la tabella, sono pari a 40 ore settimanali (esattamente 39,98), come quelle di un metalmeccanico (che però, ricordiamolo, lavora in media undici mesi all’anno). 40 ore che equivalgono a 8 ore al giorno, visto che per contratto i docenti hanno un giorno libero a settimana.

Prendiamo atto del lungo elenco di impegni che, siamo sicuri, sarà oggetto di discussione e forse di polemiche, ma evidenziamo in particolare due voci che da sole pesano complessivamente molto di più delle 612 ore annue di cattedra: preparazione delle lezioni e delle verifiche (402 ore annue) e correzioni dei compiti e delle verifiche (altre 375 ore) per un totale di 777 ore annue. Spalmate sulle 34 settimane di lezione annue, quelle 777 ore valgono 23 ore settimanali che vanno ad aggiungersi alle 18 spese in cattedra. Senza contare il resto.

Ai molti lettori di Corriere.it che non hanno gradito il meticoloso calcolo dell’impegno dei docenti risponde, in modo pacato e competente, il Capo Dipartimento del Miur Lucrezia Stellacci: “E’ vero, c’è chi non impiega 1759 all’anno. Ma conosco tanti che dedicano dodici (ore) al giorno agli studenti: sono quelli che vivono il loro lavoro come una missione”. Il vero problema – continua – è che “non c’è valutazione, non c’è carriera, non c’è controllo. Tutto è affidato alla propria coscienza e alla capacità dei dirigenti di coinvolgere tutti”. (Corriere della Sera del 2/12/2012).

Non abbiamo motivo di non credere alle due professoresse, ma non sappiamo se quella quantità di lavoro possa valere per tutti o almeno per la maggioranza. Aspettiamo indicazioni dai lettori: fateci sapere se i calcoli fatti dalle docenti milanesi corrispondono alla vostra realtà.