Profumo, servono politiche chiare e poche regole

Il ministro dell’Istruzione Profumo, audito oggi dalla commissione cultura della Camera, ha presentato un ampio programma di iniziative al quale ha voluto però premettere alcune considerazioni di carattere generale e metodologico: “Le scuole, le università e gli altri soggetti educativi e formativi”, ha detto il ministro, “hanno bisogno di policy chiare e poche regole. Non occorrono nuove riforme, ma bisogna semplificare la complessità del sistema e dare valore alla accountability e all’autonomia responsabile”.

Per ridare alla scuola il ruolo di uno dei motori di sviluppo del nostro Paese, ha sostenuto Profumo, occorre ripristinare la sua capacità di rimuovere le disuguaglianze e di fungere da ascensore sociale, come nel secondo dopoguerra. Ma i dati del Censis, delle indagini internazionali, dell’INVALSI, gli studi della Banca d’Italia mostrano che l’Italia, nonostante i progressi compiuti, è ancora molto lontana dagli obiettivi indicati dall’Ue per il 2020, non solo per gli abbandoni scolastici, ma anche per il numero dei giovani di 18-24 anni in possesso della sola licenza media, che non studiano e non lavorano, i cosiddetti giovani Neet (Not in Employement, Education, Training).