Profumo: risorse scarse, ma regole più certe e trasparenti
”Quello che in pochi mesi ho cercato di fare, pur in assenza di risorse, è definire le regole. Uno dei miei obiettivi è stato fissare regole più trasparenti, con rispetto dei tempi, più semplici e che consentano al sistema italiano di avviarsi verso un modello più europeo”.
Questa la risposta data dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ai giornalisti che oggi a Sassari gli chiedevano se ci fosse sperequazione tra isole e penisola per i criteri di valutazione e la ricerca.
”Certamente se avessimo avuto le risorse sarebbe stato più semplice – ha spiegato il ministro – ma credo che bisogna avere il coraggio nei momenti di difficoltà di costruire il futuro. E’ quello che ho cercato di fare. Abbiamo un’ottantina di atenei: non ce ne sono di serie A o serie B, ma non sono tutti uguali. Non e’ quindi corretto che tutti abbiano la stessa offerta formativa. L’obiettivo è che ciascuno trovi nell’autonomia responsabile il proprio modello e che sia corrispondente alla domanda dei territori”.
In pratica: visto che le risorse sono scarse, non si devono dare alle università che si collocano al di sotto di un certo standard quantitativo e qualitativo.
Anche in materia di diritto allo studio Profumo ha sottolineato che si rendono necessarie regole nazionali. “In molti casi abbiamo pensato di avere autoregolamentazione, ma non funziona quando ci sono poche risorse. Stiamo lavorando a un decreto in cui ci siano più responsabilità dello Stato e delle Regioni e avere un fondo unico che consenta di avere più borse di studio di valore più elevato e trasparenza nel tempo e nell’assegnazione. Ogni volta che facciamo un contratto con gli studenti dobbiamo essere trasparenti e certi che venga rispettato. Purtroppo oggi questo non avviene“.
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