Indicazioni: ancora su Berta filava…

La polemica, di cui abbiamo dato oggi notizia, esplosa tra Claudio Gentili, direttore del settore Education di Confindustria, e Giorgio Israel, docente di matematica alla Sapienza di Roma e collaboratore del ministro Gelmini sulla formazione iniziale dei docenti, a proposito della bozza di Indicazioni nazionali per i licei, non si spegne.

Il confronto, non privo di toni accesi, è partito con interventi sul sito sussidiario.net e si è dipanato tra mail private e puntualizzazioni che alcuni dei suoi protagonisti hanno ritenuto di affidare a messaggi di posta elettronica inviati a una vasta e qualificata platea di oltre 70 destinatari, di cui anche noi siano venuti a conoscenza e ne abbiamo doverosamente informato i lettori.

Pubblichiamo il testo di una precisazione inviataci da Max Bruschi, consigliere del ministro e coordinatore della “Cabina di regia” che ha elaborato la bozza, e coinvolto nel dibattito.

Caro direttore,

sono assolutamente sconvolto dal fatto che mail private possano essere rese pubbliche. E’ un modo di operare incivile, indegno di chi si occupa di educazione. Ovviamente, ciò non riguarda chi pubblica, ma chi trasmette materiali. A questo punto colgo l’occasione per ripetere quanto privatamente (e sottolineo privatamente) ho scritto: e cioè che non intendevo entrare in baruffe (non lo scontro tra Israel e Gentili, ma alcuni commenti scambiati per mail), riservandomi di intervenire pubblicamente alla fine del dibattito che ho voluto pubblico. Lo riporto integralmente:

“Carissimi,

non mi ero reso conto che la risposta di Claudio Gentili (cui avevo scritto privatamente) fosse stata spedita a una così qualificata platea. Sforzo dunque la mia congiuntivite (spero scuserete eventuali errori dovuti alla fatica di scrivere) e preciso quella che è la mia posizione ed evito di entrare in baruffe che non fanno parte del mio carattere e del mio modo di operare per il bene pubblico.

Mi limito a precisare che conosco perfettamente le persone che mi sono compagne di viaggio e che ho avuto il privilegio di scegliere. Non abbiamo magari posizioni identiche, ma abbiamo un “idem sentire” e una stessa valutazione dei problemi. Altrimenti, non ci sarebbe stato possibile lavorare così bene (sottolineo, così bene, in assoluto e ancor più in rapporto ad alcuni prodotti “innovativi” che ho avuto modo di vedere, e che pure hanno avuto tempi lunghissimi di maturazione) in così poco tempo.

Le indicazioni per i licei sono il frutto di un lavoro, guidato da un ristretto gruppo tecnico, che si è avvalso del “top” della nostra accademia e dei nostri insegnanti liceali, per una volta fianco a fianco (anche “fisicamente”). Abbiamo tenuto conto delle esigenze espresse dal mondo universitario (che, lo ricordo, rappresenta lo sbocco privilegiato dei nostri studenti liceali) per cercare di ridurre, nel tempo, le carenze riscontrate. Abbiamo anche avuto il privilegio di poter lavorare in anteprima sui nuovi quadri OCSE per la matematica (cosa che forse Claudio non sa). Abbiamo concatenato al “profilo” (che contiene le competenze in uscita) già approvato nel regolamento ciascuna disciplina. Abbiamo fissato gli OSA irrinunciabili e gli obiettivi generali, lasciando grande libertà alla scuola e agli insegnanti di arricchire e di poter usare la metodologia didattica che ritengono più opportuna.

Su questo, in piena sintonia con il ministro, abbiamo lavorato. Sulla realtà, insomma. Abbiamo avuto sostegni importanti. Certo, tutto è migliorabile, e per primo, ormai settimane fa, ho invitato lo stesso Gentili a farmi esempi concreti. Ma siamo convinti che la strada sia quella giusta.

Dopo di che, se ciò significa passare per reazionario, mi dichiaro reazionario.
Ritengo, ovviamente, per quanto mi riguarda, chiusa ogni polemica. Non ritornerò più sull’argomento, se non a chiusura del dibattito pubblico”.

Concludo: il tutto mi sembra un maldestro tentativo, compiuto da chi non mi conosce bene, per cercare di intralciare il lavoro della commissione. Tentativo destinato ad andare a vuoto. Guano nel ventilatore. Ma sono adeguatamente munito di impermeabile. Ne approfitto per confermare la stima e l’amicizia verso Giorgio Israel, un combattente senza il quale, probabilmente, la nostra battaglia per raddrizzare la scuola sarebbe stata molto più difficile se non impossibile.

Prof. Max Bruschi