Aprea a Tuttoscuola: ”Pure gli studenti potranno valutare i docenti”

Parte la "fase due" della riforma

Dopo la razionalizzazione, con la drastica riduzione degli organici, e la riforma degli ordinamenti, dal maestro unico alle nuove superiori, si potrebbe ora aprire la “fase due” nell’azione della maggioranza sulla scuola, su carriera, reclutamento e nuova governance. E non mancano le sorprese nei contenuti della proposta di cambiamento.

In un’intervista pubblicata sul numero in edicola di Tuttoscuola, il presidente della Commissione Cultura della Camera, Valentina Aprea, lancia un’importante novità nella definizione delle nuove regole per la carriera dei docenti: “Occorre prevedere – spiega l’onorevole del Pdl – più modalità di riconoscimento professionale, non escludendo la possibilità che anche le scuole possano valutare miglioramenti retributivi. In sostanza, l’esperienza personale di dirigente scolastico e la conoscenza dei migliori sistemi educativi mi porta a dire che i dirigenti possono diventare un soggetto valutativo, ma non in via esclusiva”.

“La premialità dei docenti potrebbe essere competenza anche di altri soggetti. Penso – continua l’esponente del Popolo della Libertà –  agli ispettori, magari in collegamento con l’Invalsi, come avviene con l’Ofsted in Inghilterra, ma anche alle famiglie, agli studenti e agli organismi tecnici delle scuole, chiamati a valutare l’efficacia dell’azione educativa come nelle migliori tradizioni”.

Di fatto genitori e studenti daranno il voto agli insegnanti? “Penso – risponde la Aprea a Tuttoscuola – che solo attraverso più indicatori si potrà monitorare e incoraggiare una sempre maggiore qualità e professionalità della docenza italiana, e che dunque anche le famiglie e gli studenti potranno essere coinvolti nella valutazione. Questi ultimi, d’altra parte, già valutano i docenti in alcune università“.

Una proposta che certamente metterà in allarme il mondo dei docenti, sempre molto sensibili al tema della valutazione del loro lavoro, tanto più se dovesse avvenire da parte dei dirigenti scolastici e, addirittura, degli studenti.  E quale sarà la reazione dei  sindacati?

Entro settembre si cambia formazione iniziale e reclutamento dei docenti

Un altro argomento strategico sul quale si sofferma la Aprea nell’intervista al mensile Tuttoscuola è quello dello stato giuridico, sul quale la scorsa estate si è registrato un inaspettato stop da parte della Lega. La rappresentante del Pdl schiaccia l’acceleratore anche su questo fronte:

“La Proposta di legge da me presentata all’inizio della Legislatura e le Proposte di leggi abbinate hanno come focus una nuova governance della scuola, di cui lo stato giuridico dei docenti, nuove forme di sviluppo professionale e nuove modalità di reclutamento costituiscono corollari imprescindibili perché i nuovi modelli organizzativi e gestionali delle scuole autonome siano realmente ‘sussidiari’ e di qualità. Sono certa che presto riprenderemo a discutere in Commissione questi temi e a ricercare un’intesa”.

Sui tempi per l’introduzione di questa novità, che includerà novità come i Consigli di amministrazione e gli albi professionali dei docenti, il deputato della maggioranza prospetta l’anno scolastico 2010-11: “A breve – afferma Aprea, che dice di muoversi in sintonia con il ministro Gelmini – giungerà in commissione il regolamento sulla formazione iniziale dei docenti, e si porrà contestualmente il tema del reclutamento attraverso albi professionali regionali e concorsi regionali banditi dalle reti di scuole, come da raccomandazione OCSE. Per questo, e anche per offrire con l’inizio del prossimo anno scolastico alle scuole strumenti organizzativi più flessibili di accompagnamento e sostegno alla riforma delle superiori, credo che già dalla prossima primavera si possa riprendere il dibattito politico e istituzionale su questi aspetti”.

Infine, la numero uno della Commissione Cultura di Montecitorio nell’intervista a Tuttoscuola dà i voti ai sindacati e promuove solo alcune sigle: “Anp, Snals, Cisl e Uil, tanto per richiamare le sigle di alcuni grandi sindacati di categoria, sembra che abbiano scelto la strada del confronto e non quella dell’opposizione ideologica preventiva contro le scelte del governo in carica. Le migliori conquiste sindacali si realizzano non sulla spinta dell’ideologia, ma sul terreno della condivisione degli obiettivi e del buon senso”.

E aggiunge: “E’ giusto investire di più sui docenti, ma chiedendo loro qualcosa in cambio: si deve capire, da parte di tutti, che il riferimento centrale deve tornare ad essere l’alunno, i giovani, la persona. Si deve dare il giusto peso alle ragioni del personale della scuola, ma non a scapito del servizio che si deve assicurare alle famiglie e alla nostra società, di cui gli studenti rappresentano il futuro”, conclude l’Aprea.