Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Bambini stranieri: la proposta del PD e quella della Lega

I capigruppo del PD al Senato Anna Finocchiaro e alla Camera Antonello Soro, e molti altri senatori e deputati del Pd, hanno sottoscritto nei giorni scorsi il disegno di legge presentato contemporaneamente al Senato e alla Camera dalla senatrice Albertina Soliani e dall’onorevole Sandra Zampa, intitolato “Disposizioni per l’integrazione scolastica degli immigrati e a sostegno dell’educazione interculturale“.

In questo modo il PD ha inteso evidenziare la grande rilevanza politica che annette alla questione, di scottante attualità, dell’inserimento degli alunni stranieri nella scuola italiana.

Il disegno di legge, molto apprezzato dal settimanale “Famiglia Cristiana”, stabilisce che la frequenza dei cicli di istruzione nelle scuole avvenga nell’ambito di classi miste per genere, etnia, lingua, religione, e che i minori stranieri possano essere inseriti nelle classi anche in corso d’anno scolastico alle stesse condizioni riservate agli studenti italiani. Per facilitare l’inserimento il ddl prevede il potenziamento dell’attività didattica e dell’organico funzionale degli insegnanti, e il ricorso a mediatori culturali e linguistici, anche di origine extracomunitaria.

Sul fronte della Lega la senatrice Aderenti ha a sua volta presentato un disegno di legge, sottoscritto da molti altri colleghi del suo gruppo (ma da soli 3 senatori del PDL), intitolato “Istituzione delle classi-ponte per l’alfabetizzazione nella lingua italiana e l’integrazione sociale degli studenti stranieri che non conoscono la lingua italiana“. In che cosa consisterebbero in concreto queste “classi-ponte” non è chiaro (nel sito del Senato non compare ancora il testo del ddl), ma la stessa Aderenti, parlandone nei giorni scorsi, ha fatto riferimento genericamente all’esperienza “di altri Paesi europei” e alla necessità di “dare le stesse opportunità a tutti i minori, tenendo conto però dei bisogni di partenza e delle problematiche che hanno all’inizio“. Parlare di “tutti i minori” e tener conto dei “bisogni di partenza” di tutti non è come dire “facciamo classi separate per gli stranieri”.

E’ auspicabile che quando i diversi disegni di legge saranno messi in discussione le distanze si rivelino meno forti di quanto le polemiche di questi giorni facciano temere.

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