C’è alternativa al contributo volontario chiesto alle famiglie?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di un genitore che, prendendo spunto da un breve intervento di un altro genitore (vedi Tribuna di Tuttoscuola), affronta in termini criticamente positivi la nota questione del cosiddetto contributo volontario che ogni anno le scuole chiedono alle famiglie.

Invitiamo altri lettori interessati a intervenire sull’argomento, o a offrire nuovi spunti di dibattito, a scriverci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

Sono veramente dispiaciuto, soprattutto perchè tutto questo succede allo Spallanzani di Castelfranco,  una scuola:

. dove c’è un Dirigente Scolastico aperto e disponibile, 

. un DSGA molto preparato, 

. dei genitori che ce la stanno mettendo tutta per ravvivare la scuola e favorire la partecipazione.

Purtroppo per tanti, troppi anni, le scuole (i Dirigenti Scolastici) hanno sempre fatto finta di niente, “giocando” sull’ambiguità dell’obbligatorietà/volontarietà del pagamento dei contributi all’atto dell’iscrizione 

– senza mai (o quasi mai) spiegare ai genitori a cosa servivano quei soldi, 

– senza mai (o quasi mai) rendicontare come erano stati spesi,

– senza mai (o quasi mai) coinvolgere i genitori in una reale, effettiva co-partecipazione alla vita della scuola.

Ora, succede che:

– gli ultimi 3 ministri (Gelmini, Profumo e Carrozza) con dichiarazioni sui media, o con note ministeriali ufficiali, hanno ribadito l’assoluta “volontarietà” del versamento dei contributi, senza mai chiarire però che quei contributi “sostituiscono” i mancati finanziamenti dello stato e che senza risorse le scuole “non funzionano”;

– un quotidiano locale, Il Resto del Carlino per vendere qualche copia in più e, spalleggiato spudoratamente da una forza politica locale, “cavalca” il tema dei contributi volontari dei genitori,

– la crisi economica fa la sua parte perchè anche 100/150€ di questi tempi possono “essere tanti”,

ed il risultato finale è la situazione che sta vivendo Paola (vedi la Tribuna di Tuttoscuola).

Cosa fare?

. Bisognerebbe parlarne insieme dedicando un incontro specifico a questo tema per approfondire l’argomento

– Da parte mia credo che i contributi facciano parte della co-responsabilità educativa delle famiglie nel mondo della scuola

– Bisognerebbe trovare modalità per alleggerire l’impatto economico del versamento, caso mai rateizzandolo

– Ma soprattutto le scuole devono trovare modalità di coinvolgimento dei genitori più efficaci, più approfondite, il versamento dei contributi non deve essere “strappato” con l’inganno ma dovrebbe diventare un’azione convinta dei genitori per il sostegno alla scuola frequentata dai loro figli.

Ma le scuole devono conquistarselo questo atteggiamento “convinto”.