Botta e risposta tra ministro e Upi sull’anno scolastico a rischio

La riforma delle Province può pregiudicare il regolare avvio dell’anno scolastico?

Dopo il grido d’allarme lanciato dal presidente dell’Upi (Unione Province Italiane) sugli effetti del decreto della spending review e la secca smentita del ministro Profumo, continua a distanza la polemica sull’effettivo rischio che la manovra potrebbe avere sulla riapertura dell’anno scolastico negli istituti di istruzione secondaria superiore.

Il loro vero obiettivo è conservare alcune delle cose allo status quo – ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo a margine di un convegno a Ischia – È chiaro che per loro mantenere la delega sulle scuole, sulle proprietà delle scuole, dà la forza di dire ‘noi dobbiamo esistere’. Obiettivo concreto del Ministero è invece quello di far gestire direttamente ai Comuni le scuole tagliando fuori quella che è la gestione di un organo intermedio, appunto la Provincia”.

Pronta la replica di Giuseppe Castiglione, presidente dell’Unione delle Province d’Italia, “Spiace che il ministro Profumo, con cui c’è stato un incontro serio e costruttivo, nel quale si è parlato dati alla mano della situazione drammatica in cui verte la scuola italiana, scelga di attaccare le Province.

Eppure ieri aveva sostenuto di avere compreso le nostre ragioni, e che le avrebbe portate nel Consiglio dei ministri.

Castiglione ha aggiunto: “Il nostro allarme e si fonda su numeri, non su strategie politiche. Qui ci sono 500 milioni di tagli da qui a fine 2012 e 1 miliardo nel 2013  nei bilanci delle Province, una scuola che ha bisogno di essere innovata e uno Stato che da anni non investe un euro.

Sono dati che nessuno può smentire e le competenze, in questo non c’entrano nulla. Se il patrimonio delle Province passasse oggi ai Comuni, i problemi resterebbero gli stessi”.