8 marzo, la scuola è sempre più rosa

La scuola statale italiana è sempre più rosa. Nel 2001, tra dirigenti, docenti e personale ATA con contratto a tempo determinato, le donne erano il 75%; quindici anni dopo, nel 2015, l’80%. A rilevarlo è Tuttoscuola che ha elaborato i dati pubblicati dalla Ragioneria dello Stato.

Il cambiamento maggiore si è avuto tra i dirigenti scolastici che nel 2001 erano in maggioranza uomini: il 61% rispetto al 39% di donne. Nel 2015, però, la situazione si è praticamente capovolta: i due terzi (66%) dei capi d’istituto sono rappresentati da donne, il 34% da uomini.

Secondo lo studio di Tuttoscuola, Scuola dell’infanzia e scuola primaria sono ormai interamente rappresentati da insegnanti donne: nel 2015 sono il 99,3% nella scuola dell’infanzia e il 96% nella primaria (nel 2015 erano il 94%).

Nella scuola media la presenza femminile tra le prof è passata dal 75% del 2001 al 78% del 2015.

Negli istituti della secondaria di II grado, dove ancora negli anni ’80 vi era presenza maggioritaria dei professori uomini e a metà degli anni ’90 si era registrato il sorpasso delle donne, nel 2001 le insegnanti di sesso femminile erano il 59%. Quindici anni dopo, nel 2015, l’ascesa è continuata e le prof rappresentano i due terzi del totale (66%).

Un’attenzione particolare per l’insegnamento della religione cattolica: l’81% è rappresentato da donne (nel 2001 erano il 74%). Infine, anche per il personale Ata le donne sono in aumento: erano il 61% nel 2001; sono il 68% nel 2015. 

Inoltre, considerato che, come risulta da diverse rilevazioni sul personale scolastico, le docenti meridionali sono circa il 70/80% di tutto il corpo insegnante, si può ritenere che il profilo tipo di chi lavora nella scuola italiana è donna meridionale.

 

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