2017: i docenti di sostegno precari saliranno, la discontinuità didattica pure

Dossier “Mobilità docenti di sostegno 2017: lo tsunami che colpisce gli alunni disabili”/3

Mentre nel Consiglio dei ministri di sabato scorso si è discusso molto, secondo le indiscrezioni circolate, di introdurre l’educazione di genere per i bambini tra 0 e 6 anni e se vietare o meno la bocciatura degli alunni delle elementari (dibattiti interessanti ma che di fronte alla gravità di queste cifre appaiono lunari), si può prevedere che l’anno prossimo i posti di sostegno in deroga saliranno ancora. Nel frattempo la legge di stabilità 2017 ha previsto la (timida) stabilizzazione di circa 5 mila posti in deroga (per assicurare la continuità educativa per gli alunni in Parlamento era stato proposto un maggior incremento, ma con la chiusura affrettata della legge di stabilità dopo il referendum del 4 dicembre la proposta è caduta).

In questo modo si può prevedere che i posti stabili diventeranno circa 101 mila e, dato il trend di incremento di alunni disabili degli ultimi anni, quelli in deroga potrebbero arrivare a non meno di 45 mila per un totale di 146 mila posti, di cui circa il 31% confermato in deroga, precario.

Concorsone: il 40% dei posti di sostegno messi a bando resteranno vacanti. Un’altra tegola
Quei 5 mila posti di sostegno stabilizzati dovranno essere coperti da nuove assunzioni, ma non sarà facile riuscirci, visto quel che è successo con l’attuale concorso per docenti. Il concorsone del 2016 (che si concluderà a 2017 inoltrato) ha messo in palio 6.101 posti di sostegno tra i vari ordini di scuola.

Ad oggi si sono concluse tutte le procedure per i posti della secondaria di I e II grado dov’erano in palio circa 2 mila posti. Non verranno coperti circa 900 posti (44%) per mancanza di vincitori, di cui ben 428 in Lombardia e molti altri al nord. Nelle scuole medie la percentuale di posti che rimarranno vacanti ha superato il 58%. I concorsi della primaria e dell’infanzia non sono ancora conclusi, ma complessivamente sono già oltre 400 i posti che rimarranno vacanti per mancanza di vincitori.

Alla fine di tutte le procedure concorsuali, di quei 6.100 posti a concorso circa 2.500 posti (40% circa) non avranno vincitori e sarà necessario bandire nuovi concorsi. E, in attesa di nuovi vincitori, quei posti vacanti saranno coperti da supplenti annuali.

La giostra continua.

La sperequata distribuzione di docenti di sostegno tra Nord e Sud
L’asse Nord-Sud che tanto spazio ha avuto nella mobilità dei docenti, funziona anche nella politica degli organici in funzione della stabilità? Prendendo in esame uno stralcio della serie storica dell’ultimo ventennio, si può mettere a confronto la percentuale del numero di alunni disabili con quella dei posti stabili di sostegno per verificare se esiste una corrispondenza tra l’una e l’altra. Va ricordato che i posti stabili sono funzionali al reclutamento in ruolo e ai trasferimenti.

Nel 1997/98 nelle regioni settentrionali era presente il 34,3% di tutti alunni disabili inseriti in Italia, ma per loro era stato assegnato il 30,9% dei posti stabili di sostegno, mentre nel Mezzogiorno, dove era presente il 47,6% di alunni disabili, era stato assicurato il 50,2% di posti stabili.

Dieci anni dopo nel Nord c’era il 38% degli alunni disabili, a cui corrispondeva soltanto il 30,7% dei posti di sostegno stabili. Nel Mezzogiorno, a fronte del 41,8% di alunni con disabilità era stato assegnato il 51,8% di posti di sostegno stabili: la forbice si era allargata negativamente al Nord per oltre 7 punti in percentuale, mentre nel meridione si era ampliata positivamente per dieci punti. Un fenomeno strano: in un decennio l’incidenza percentuale degli alunni era molto salita al nord rispetto al sud, ma la ripartizione percentuale dei docenti era rimasta invariata rispetto a dieci anni prima.

In questo anno scolastico il Nord ha il 41,3% di alunni disabili inseriti e il 36,6% di posti stabili: la forbice negativa se è ridotta di poco. Nel Mezzogiorno, a fronte del 38,4% di alunni disabili inseriti, vi è il 43% di posti stabili: la forbice positiva si è un po’ ridotta.

Come ricorda l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), sulla diversa distribuzione sul territorio incide anche il fatto che “al Sud i servizi di supporto organizzativo all’inclusione scolastico forniti dagli enti locali, come ad es. l’assistenza per l’autonomia sono ben inferiori (e talora inesistenti) rispetto al Nord; di qui la richiesta e l’ottenimento di un maggior numero di ore di sostegno”. Un impiego discutibile, se è quella la ragione, per il sottoutilizzo in quel caso della professionalità dei docenti di sostegno specializzati. Ad ogni modo in tutti questi anni la sperequata distribuzione di posti stabili ha favorito maggiormente le regioni meridionali, che, oltre a poter disporre di presenza maggiormente stabile del personale docente, hanno avuto a disposizione un maggior numero di posti per le immissioni in ruolo e per i trasferimenti.

Alunni disabili e posti di sostegno stabili tra il 97-98 e il 16-17

 

Settentrione

Centro

Mezzogiorno

1997-98

alunni disabili

38.836

34,3%

alunni disabili

20.543

18,1%

alunni disabili

53.910

47,6%

doc. sostegno

10.843

30,9%

doc. sostegno

6.643

18,9%

doc. sostegno

17.601

50,2%

differenza %

-3,4%

differenza %

0,8%

differenza %

2,6%

 

 

   

 

 

 

 

 

 

2007-08

alunni disabili

66.283

38,0%

alunni disabili

35.210

20,2%

alunni disabili

72.911

41,8%

doc. sostegno

14.950

30,7%

doc. sostegno

8.528

17,5%

doc. sostegno

17.601

50,2%

differenza %

-7,3%

differenza %

-2,7%

differenza %

8,4%

 

 

   

 

 

 

 

 

 

2016-17

alunni disabili

96.163

41,3%

alunni disabili

47.378

20,3%

alunni disabili

89.412

38,4%

doc. sostegno

35.297

36,6%

doc. sostegno

19.692

20,4%

doc. sostegno

41.491

43,0%

differenza %

-4,7%

differenza %

0,1%

differenza %

4,6%

Elaborazione Tuttoscuola su dati Miur

Va anche detto che talvolta il trasferimento dei docenti di ruolo avviene non per richiesta di questi ultimi ma per decisione dell’amministrazione scolastica. Può capitare che in certe scuole, a causa della contrazione del numero di alunni, si riduca il numero delle classi e, conseguentemente, vi sia un esubero di insegnanti; allo stesso modo se diminuisce il numero di alunni disabili, vi può essere un esubero di docenti di sostegno.

Se con il turn over e i trasferimenti perdura l’esubero, il docente individuato in soprannumero dalla graduatoria di istituto (anzianità di servizio) veniva trasferito d’ufficio in altra sede della provincia con diritto di precedenza per l’eventuale rientro in sede dopo otto anni.

Il comma 73 della legge 107/15 ha innovato in merito disponendo che Il personale docente in esubero o soprannumerario nell’anno scolastico 2016/2017 è assegnato agli ambiti territoriali”.

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