‘Zeroseianni’, una legge per gli asili-nido

Attualmente in Italia solo il 7,4% dei bambini frequenta gli asili nido. E il divario tra le diverse aree è grande. Nel Sud esiste un’oscillazione tra un minimo di 1,9% e un massimo di 6,4% di posti nido. Nel Centro-Nord l’oscillazione è tra un minimo di 7,2% e un massimo di 18,3% di posti nido. Medie che pongono l’Italia molto al di sotto in Europa: terzultimi dopo la Spagna e la Grecia.
L’Europa chiede a tutti i paesi della Comunità di raggiungere l’obiettivo del 33% di posti nido entro il 2010. Alcuni paesi hanno già superato l’obiettivo. L’Italia è lontana.

I Democratici di Sinistra intendono presentare una proposta di legge d’iniziativa popolare per i nidi e le scuole dell’infanzia, che predisponga un piano straordinario e preveda risorse aggiuntive.

L’iniziativa, denominata “Legge zeroseianni” viene presentata giovedì 2 dicembre 2004 alle ore 12 a Roma presso l’hotel Minerva. Intervengono tra gli altri il segretario Fassino, Andrea Ranieri, Franco Frabboni, Paola Pozzi.

Secondo i DS una sentenza della Corte Costituzionale, depositata ai primi di novembre, avrebbe sostanzialmente dichiarato illegittimo quanto ha fatto il Governo per gli asili nido nei luoghi di lavoro, poiché tutte le norme approvate negli ultimi tre anni hanno violato le competenze delle Regioni in materia e hanno disposto risorse insufficienti.

Punti qualificanti della proposta di legge

– Da 0 a 6 anni un unico processo di formazione
– Tutti i bambini e le bambine fin dalla primissima infanzia devono avere eguali opportunità, eguale diritto all’educazione
– Tutte le famiglie, indipendentemente dalla provenienza sociale, culturale ed economica, hanno diritto ad essere sostenute nella cura, nella responsabilità educativa
– I nidi e le scuole per l’infanzia sono parte integrante del sistema educativo e formativo PUBBLICO NAZIONALE .
– Riduzione della spesa a carico delle singole famiglie e il corrispondente aumento del sostegno pubblico
– Requisiti di professionalità per educatori e insegnanti e impegno a sostenere la loro formazione permanente
– Tutti i bambini hanno diritto al nido, alle scuole dell’infanzia e a servizi articolati, flessibili e differenziati secondo le esigenze delle famiglie
– Lo Stato partecipa con le Regioni, Province e Comuni alla definizione del “Piano nazionale per lo sviluppo delle strutture educative”
– Ogni anno il Ministro dell’Istruzione concorda con le Regioni e gli Enti locali la relazione sullo stato di attuazione della legge da presentare in Parlamento.
– Istituzione di un Fondo per i diritti dell’infanzia e di un Piano di finanziamenti per la creazione e la gestione dei nidi e la generalizzazione delle scuole per l’infanzia