Web pressing delle paritarie sulla legge di stabilità 2021

Venerdì scorso la rete ha ospitato un ‘web pressing’ di un paio d’ore, diffuso sulla piattaforma Zoom, al quale hanno preso parte parlamentari di tutti gli schieramenti politici e perfino un esponente del governo, la viceministra Anna Ascani, che ha inviato un video di adesione all’iniziativa, promossa da oltre 70 Associazioni no profit (Comitato Polis Pro Persona) e da Ricostruire, come informa l’Adnkronos. Oggetto del web pressing – la versione online delle tradizionali maratone oratorie – il sostegno ad alcuni emendamenti alla legge di stabilità 2021 volti a sostenere finanziariamente gli istituti scolastici paritari messi in ulteriori difficoltà dal Covid, e a “difendere la libertà di educazione”, come sottolinea suor Anna Monia Alfieri, paladina dell’iniziativa.

Certo, l’intervento di alcuni  importanti esponenti delle principali forze politiche di maggioranza e di opposizione, tra i quali Maria Elena Boschi (IV), Giancarlo Giorgetti (Lega), Valentina Aprea (FI), Paola Binetti (UDC), Piero Fassino (PD), Stefano Fassina (LEU), Paola Frassinetti (Fratelli d’Italia), Stefano Lepri (PD), Maurizio Lupi (Misto), indurrebbe a pensare alla formazione di una ampia maggioranza bipartisan a favore degli emendamenti al momento delle votazioni, ma prima occorrerà superare le resistenze e i giochi parlamentari, anch’essi trasversali, di chi ritiene prioritari altri interventi a favore di altre categorie o della sola scuola statale.

Si vedrà, certo è che “Solo nell’ultimo periodo censito” – si legge nella nota diffusa da Agorà per la parità e da USMI-CISM – sono 143 gli istituti scolastici paritari che hanno chiuso e quasi 28mila gli studenti che hanno perso la loro scuola, mentre in altri casi la crisi rende ancor più care per le famiglie le rette. Qualcuno vuole forse trasformare la scuola libera in scuola di classe, riservandola ai soli ricchi? Inoltre, per i diversamente abili le paritarie troppo spesso sono ormai costrette a costi inarrivabili. Una situazione insostenibile, che però può essere ancora modificata intervenendo sulla legge di Bilancio 2021 con alcuni emendamenti mirati”. Bisognerà poi vedere se gli emendamenti in questione basteranno ad arginare una crisi alla cui origine stanno anche ragioni culturali oltre che economiche come la progressiva secolarizzazione della società italiana.