Vicenza, la morale dei furbi e le responsabilità del sindacato

Il nostro articolo Parte in salita nel Veneto l’immissione in ruolo dei dirigenti scolastici e i successivi dedicati all’argomento, hanno incoraggiato una nostra lettrice, Paola Battistella, a spedirci la sua testimonianza. Invitiamo gli altri lettori a dare i loro contributi sul tema, scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Gentilissimi,

leggo con molto interesse le vostre pubblicazioni. Sono una docente in utilizzo presso l’università di Padova a tempo parziale.

Mi ha colpito molto la notizia relativa alla assunzione di Dirigenti con escamotage ancora una volta politico e non legato alla qualità della dirigenza scolastica. Mi riferisco alle considerazioni del consiglio provinciale di Vicenza. Di fatto si fa riferimento ad un dato vero: se tutte le regioni avessero rispettato i canoni della messa a bando dei posti per dirigenti in eguale misura ora non dovremmo assistere a questo scempio: assunzione di presidi che possono definirsi “furbi”, perché sapevano come funziona il sistema.

Non è questione di nord e sud è solo una questione di correttezza che davvero non esiste. Come corsisti del master davvero siamo molto amareggiati: ci stiamo preparando con un corso di vera qualità. Leggiamo moltissime cose e le studiamo pure in merito alla professionalità del preside vero quello che dovrebbe sapere come dirigere la scuola della Qualità ma di fatto ci rendiamo conto che non conta la cultura, la preparazione, il rigore, la responsabilità, perché quello che conta è essere del sud e saper essere furbi inserendosi in graduatorie ad esaurimento con la compiacenza dei sindacati.

Davvero il nostro di aspiranti presidi è un grido alla correttezza e alla responsabilità politica di saper muoversi verso il benedetto federalismo a garanzia della vera Autonomia tanto auspicato con la revisione del titolo V ma mai messo a regime.

I sindacati hanno agito nel tempo per la quantità e non certo per la qualità e questi sono i risultati: abbiamo una schiera di dirigenti inefficienti, inefficaci che creano delle vere e proprie caste. Fare bene o male non incide nel ruolo. Ora noi aspiranti presidi abbiamo preparato una lettera da presentare al Ministro chiedendo che venga riconosciuto il nostro sforzo ma credo non serva a nulla, perché sono i sindacati che guidano il paese e vogliono i voti da parte di chi aspira alla professione ma li hanno da chi aspira al posto.

Non sono una leghista., non sono un politico sono solo una docente che alla soglia dei 50 crede nella scuola, crede nella meritocrazia, crede nel futuro della autonomia sussidiaria in tutti i sensi così come è stata costruita fin dal 97.

Spero tanto che la proposta APREA e ISRAEL vada avanti e spero che il sud si dia una mossa per migliorare e non per fare sempre il Furbo. Dopo aver letto il vostro articolo su Vicenza ho letto la posizione della CISL che accusa di razzismo. Ho deciso: ora mando la disdetta al sindacato, perché davvero fa la politica inversa rispetto alla qualità e alla responsabilità. Gentilissimo redattore, la prego: scusi il mio sfogo mattutino e sentito fino in fondo.

So bene che non può far nulla ma so anche che a Voi serve sapere come la pensa la gente comune. Siete gli unici che senza partito capiscono i problemi della gente comune. Per me non avete un volto, ma avete a che fare con la scuola e scrivete sulla scuola. Continuate ad informarci e, per stavolta, continuate a contenere le ansie e le amarezza di chi vive l’ingiustizia sulla pelle.

Un saluto,

Paola Battistella

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