Viaggio nella scuola finlandese: ‘Diario di bordo’, prima puntata

Fiducia, equità, autonomia, responsabilità. Quattro parole chiave che aprono la prima puntata di un reportage da Helsinki e che guideranno le successive uscite. Un racconto in più puntate per capire cosa funziona, cosa scricchiola nel celebrato sistema educativo finlandese, e cosa può ispirare davvero la scuola italiana. L’occasione l’ha offerta la missione EVOLVE, coordinata da IPRASE (l’Istituto trentino per la ricerca e la sperimentazione educativa), che ha visto sul territorio finlandese una delegazione trentina: tredici dirigenti scolastici insieme all’assessora all’istruzione Francesca Gerosa – che ha fortemente voluto l’iniziativa, alla dirigente generale del dipartimento istruzione della Provincia Francesca Mussino, al sovrintendente Giuseppe Rizza, alla dirigente del Servizio istruzione Sandra Cainelli, al presidente di IPRASE Angelo Paletta (Università di Bologna), al direttore generale di IPRASE Luciano Covi

Cosa c’è nella prima puntata

Il racconto si apre con le visite a EDUFI (Agenzia nazionale per l’educazione) e FINEEC (valutazione dell’istruzione): qui emerge con chiarezza la fiducia come architrave del sistema e il conseguente alto grado di autonomia professionale e gestionale. Focus anche su reclutamento “su misura” di docenti e dirigenti da parte delle municipalità e sulla leadership pedagogica dei capi d’istituto. Racconta Tiziana Rossi – una dei dirigenti scolastici che ha fatto parte della missione, che ha curato il diario – che “tutti i docenti devono possedere un master universitario e vengono scelti attraverso colloqui individuali condotti dai dirigenti, che valutano non soltanto il curriculum ma anche la personalità e l’attitudine al contesto specifico. «Se cerco un coniglio o un elefante, la mia scelta cambia», ha raccontato Juha-Pekka Peltola, dirigente del liceo musicale di Tapiola, usando una metafora efficace per spiegare come le caratteristiche personali contino tanto quanto le competenze accademiche (…). Le municipalità più grandi, come Helsinki, dispongono addirittura di uffici HR con headhunter che selezionano i candidati più promettenti da proporre al consiglio comunale”.

Peltola può essere “definito un ‘leader pedagogico’: incontra docenti e studenti quotidianamente, anche solo per un quarto d’ora, in riunioni informali che servono a cogliere in tempo reale le difficoltà della scuola – da un problema logistico come le sedie inadatte in un laboratorio, a questioni educative più delicate come l’abuso di energy drink tra gli studenti. Non interviene mai sulle metodologie didattiche, di esclusiva competenza dei docenti, ma si assume la piena responsabilità delle decisioni organizzative, gestionali e finanziarie, anche cercando risorse aggiuntive quando quelle municipali non bastano. È al tempo stesso manager e guida pedagogica, attento al benessere di studenti e insegnanti, promotore di uno sviluppo professionale continuo e di una leadership distribuita. Nel suo liceo operano anche development teams, gruppi misti di docenti e studenti che definiscono obiettivi strategici per gli anni futuri: internazionalizzazione, spirito di comunità, marketing interno, orientamento e counseling”. In Italia questo è possibile? Vedasi alla voce “dimensionamento”…

Non mancano nel racconto le zone d’ombra: calo delle performance in lettura e matematica e nuove sfide inclusive legate ai flussi migratori e alla recente riforma sull’inclusione, che vede solo ora il sostegno degli alunni con disabilità dentro le classi ordinarie. Ma il quadro che emerge è quello di una leadership pedagogica quotidiana, capace di tenere insieme benessere, rigore e partecipazione. 

Cosa arriva nelle prossime puntate

Nei prossimi episodi – che verranno pubblicati nei prossimi giorni su tuttoscuola.com – entreremo nelle scuole laboratorio dell’Università, nell’istruzione professionale, nei servizi 0–6, fino a una lettura comparata con l’Italia e a proposte operative. Il diario continua:

  • Diario/2 – L’autonomia professionale: dentro la “scuola–laboratorio” per la formazione dei docenti. 
  • Diario/3 – La responsabilità condivisa: 0–5, prescuola e il tema del benessere come competenza. 
  • Diario/4 – Conclusioni: una SWOT del “modello Finlandia” e tre leve adattabili all’Italia. 

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