Verso la valutazione dei dirigenti scolastici/2

I sindacati sono riusciti ad ottenere che in questa prima fase sperimentale gli standard siano 3, e non 2, perché “un sistema binario tende inevitabilmente ad accrescere il numero dei giudizi negativi”.
La valutazione negativa, che può comportare la revoca dell’incarico, è formulata dal direttore generale regionale quando si configura uno dei seguenti tre casi, previsti dall’art. 27, comma 9, del contratto nazionale del 2002 .
– standard “da migliorare” in tutte le 6 aree sopra indicate;
– risultati che provochino evidenti conseguenze negative per il funzionamento della scuola;
– sistematica inosservanza delle direttive impartite dagli organi scolastici regionali o nazionali.
Considerato che la valutazione di prima istanza si fonderà largamente sull’autovalutazione del dirigente, il quale sarà attivamente coinvolto nella fase di individuazione degli obiettivi, non si può dire che la valutazione in arrivo sia destinata a far perdere il sonno ai dirigenti scolastici.
Intanto i sindacati della scuola Cgil, Cisl, Uil e Snals-Confsal, dopo l’esito negativo della procedura di conciliazione attivata in seguito alla proclamazione dello stato di agitazione dei dirigenti, si preparano ad iniziative di lotta. Nel mirino sindacale il rinnovo del contratto di lavoro della categoria, la mancata indizione del concorso ordinario e il ritiro della circolare ministeriale che estende ai dirigenti scolastici la legge Frattini.