Verso la valutazione dei dirigenti scolastici

Nell’anno scolastico 2003-2004 sarà sperimentato, per la prima volta, il nuovo sistema di valutazione delle prestazioni professionali dei dirigenti delle scuole. Ampie anticipazioni sulle caratteristiche della sperimentazione, che riguarderà tutti i dirigenti, sono contenute in un articolo di Valentino Favero, pubblicato nel sito dell’ANP (www.anp.it).
Ci saranno due livelli di valutazione. Il primo sarà affidato ad un valutatore di prima istanza (presumibilmente un ispettore, e comunque un dirigente tecnico), il secondo, e definitivo, competerà al direttore generale regionale. Non ci saranno né punteggi né graduatorie. I giudizi faranno riferimento a 3 standard (“da migliorare”, “di apprezzamento”, “di eccellenza”), che prenderanno in considerazione 6 aree di attività, sinteticamente riconducibili ai seguenti campi: direzione e coordinamento delle attività; relazioni interne ed esterne; ricerca e sviluppo; valorizzazione delle risorse umane; gestione delle risorse finanziarie e strumentali; ulteriori obiettivi assegnati dalla Direzione regionale.
Il sindacati sono riusciti ad ottenere che in questa fase sperimentale gli standard siano 3, e non 2, perché “un sistema binario tende inevitabilmente ad accrescere il numero dei giudizi negativi“, scrive Favero, mentre “la scelta di 3 o più livelli comporterà (…) che la valutazione negativa diventi l’eccezione“.
La valutazione negativa, che può comportare la revoca dell’incarico, è formulata dal direttore generale regionale quando si configura uno dei seguenti tre casi, previsti dall’art. 27, comma 9, del contratto nazionale del 2002 .
– standard “da migliorare” in tutte le 6 aree sopra indicate;
– risultati che provochino evidenti conseguenze negative per il funzionamento della scuola;
– sistematica inosservanza delle direttive impartite dagli organi scolastici regionali o nazionali.
Considerato che la valutazione di prima istanza si fonderà largamente sull’autovalutazione del dirigente, il quale sarà attivamente coinvolto nella fase di individuazione degli obiettivi, non si può dire che la sperimentazione in arrivo sia destinata a far perdere il sonno agli interessati.