L’accettazione e l’inclusione dell’alunno con disabilità così come la valorizzazione della sua persona, richiedono la conoscenza di come e quanto le sue difficoltà possono incidere nel suo percorso di crescita.
A volte “spiegar la lezione” non è sufficiente a dare agli alunni il giusto livello di sensibilità verso il problema: perché allora non indurli a “provare” la menomazione immedesimandosi nella disabilità?
L’attività laboratoriale dell’unità di apprendimento propone la simulazione di una condizione di non vedente: l’alunno bendato deve muoversi in palestra ed in vari ambienti stimolando altri canali sensoriali e stabilendo un rapporto di fiducia con il compagno-guida.
L’attività può essere proposta anche prima della classe terza non essendo richiesti particolari prerequisiti disciplinari. Per non rischiare di ridurre la proposta ai suoi aspetti ludici e motori, peraltro importanti, occorre che gli alunni siano in grado di riflettere sulle sensazioni provate e di condividerle, per giungere così ad una maggiore consapevolezza e capacità di assumere comportamenti maturi.
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