Come anticipato da Tuttoscuola, il Regolamento sulla valutazione non arriverà in tempo per essere applicato per i prossimi scrutini finali e gli esami di Stato. Sarà rimandato, per la sua applicazione, al prossimo anno. La notizia è stata confermata dallo stesso ministro Gelmini.
Gli aspetti principali sulla valutazione non sono condizionati, però, dall’entrata in vigore del Regolamento e quindi possono essere attuati senza complicazioni, ma vi sono alcune questioni che il regolamento aveva definito e che ora meritano una risposta.
C’è innanzitutto il problema del voto insufficiente del comportamento.
Le cause che possono determinare un voto insufficiente di condotta erano state definite da un decreto (n. 5) nel gennaio scorso, ma il Regolamento le aveva riviste, decentrando la responsabilità decisionali prevalentemente sulle scuole. In mancanza di Regolamento dovrebbero rivivere quelle prime regole, ma le scuole, a quanto pare, si erano già adattate all’idea delle nuove regole.
Il ministro dovrà dirimere presto ogni dubbio in merito, perché gli scrutini si avvicinano (in molte scuole medie, dove viene valutata per la prima volta la condotta, cominceranno a fine maggio).
C’è poi la questione dell’educazione fisica. Il regolamento prevedeva l’abrogazione dell’art. 304 del Testo Unico sulle norme del sistema di istruzione che esclude questa disciplina dal calcolo della media per l’ammissione agli esami. Allo stato attuale, per l’ammissione agli esami di Stato (maturità), il voto dell’educazione fisica non potrebbe essere considerato nel calcolo, anche se da dieci anni, considerato il superamento di fatto di quella disposizione, è valido ad ogni effetto.
Senza Regolamento non ci sarà però, almeno per quest’anno, l’abrogazione dell’art. 304. Basterà l’invito a procedere come al solito fatto mesi fa dal ministero con una specifica nota?
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