Valutazione: Flc-Cgil e Cisl scuola su fronti opposti

Le decisioni prese dal governo sul sistema di valutazione nazionale alla vigilia di Ferragosto suscitano una dura protesta da parte della Flc-Cgil, che con una nota del suo segretario Mimmo Pantaleo solleva soprattutto una questione di tempi e di metodo, oltre ad avanzare una obiezione di fondo sulle funzioni affidate all’Invalsi. Sostanzialmente positivo è invece il giudizio della Cisl scuola, che lamenta anzi la ‘titubanza’ del governo che rischia di provocare ulteriori incertezze e rinvii.

Per la Flc Cgil il sistema nazionale di valutazione è uno “strumento fondamentale” che deve essere “finalizzato a migliorare la qualità del sistema stesso in funzione del raggiungimento delle finalità istituzionali della scuola laica e costituzionale. La valutazione di sistema assume una funzione di controllo democratico e perciò richiede partecipazione, coinvolgimento, condivisione di tutti i soggetti. Nulla di tutto questo emerge dalla bozza di regolamento che in ossequio alle peggiori tradizioni del nostro paese viene calendarizzata per un primo esame del consiglio dei ministri a ferragosto” mentre “un passaggio così delicato non può essere elaborato nel chiuso delle stanze senza un reale confronto con il mondo della scuola”.

Nel merito della bozza la nota del sindacato fa un’unica ma importante obiezione, considerando “evidente che il Miur decide di abdicare al proprio ruolo non definendo nel testo del regolamento i parametri di valutazione delle scuole demandandoli completamente ad un soggetto esterno”. Per questa ragione la Flc-Cgil chiede al ministro “con forza di fermare l’esame del regolamento e di avviare a settembre un confronto vero con il mondo della scuola, le associazioni professionali e le organizzazioni sindacali. La Flc con queste premesse è disponibile a fare la sua parte”.

Assai diversa è l’opinione di Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola, a cui giudizio “pur con aspetti da approfondire e precisare meglio, l’impianto del regolamento che ci è stato presentato ci sembra apprezzabile: per la prima volta si parla di valutazione senza tirare in ballo premi e sanzioni, il percorso valutativo è chiaramente delineato, muovendo dall’autovalutazione per approdare alla rendicontazione sociale. L’obiettivo è dotare le scuole di uno strumento di supporto al miglioramento delle proprie performance.

Quindi la Cisl scuola non condivide affatto la richiesta di ‘fermare il regolamento’ avanzata dalla Flc-Cgil. Anzi, giudica davvero pretestuoso, e privo di argomentazioni consistenti, il fuoco di sbarramento che si alza contro un regolamento davanti al quale si stende l’intero percorso di acquisizione dei pareri prima della seconda e definitiva lettura. Un percorso nel quale l’apertura al confronto e la capacità di ascolto sono doverose. Ma altro è ascoltare e confrontarsi, altro è cedere a improprie e non meglio precisate pressioni. Se la titubanza del Ministro e del Governo nascesse da questo, non sarebbe davvero un buon segnale.