Valutazione Dirigenti Scolastici/3. L’ombra del SIVADIS

Ma l’ombra del progetto SIVADIS, che era stato concordato nel dettaglio tra Amministrazione, sindacati e associazioni professionali, e che era stato poi travasato in un articolo del contratto di categoria, si proietta anche sul modello, ripensato in chiave tecnocratica, messo a punto dall’INVALSI: la valutazione del DS resta essenzialmente finalizzata, come nel SIVADIS, al miglioramento della qualità della scuola, ha un carattere negoziale e partecipativo, si ispira più ai modelli europei di peer evaluation che a quelli gerarchico-burocratici della nostra tradizione.

E i problemi di fronte ai quali si era trovato il SIVADIS restano gli stessi: difficoltà a reperire e qualificare un elevato numero di valutatori, difficoltà organizzative, elevato costo della valutazione dei DS, superiore a quello della retribuzione di risultato.

Però c’è una novità di rilievo (oltre ad altre minori, come l’utilizzazione di pensionati ed esperti come valutatori), chiaramente finalizzata a cercare il punto d’incrocio tra la valutazione della qualità dell’offerta formativa della scuola e la valutazione della prestazione del DS, il suo valore aggiunto: è la predisposizione di uno strumento per la diagnosi e la pianificazione strategica denominato GPSS (Guida alla Progettazione del Servizio Scolastico), che dovrebbe aiutare il DS a collocare la sua azione in un quadro di variabili definite con precisione, riguardanti l’analisi dei processi, dei risultati e della soddisfazione da parte degli utilizzatori e degli erogatori.

Per la verità, forse nel tentativo di dare organicità e completezza allo “strumento”, è stato messo a punto un set “monstre” di 50 domande, 76 “elementi di riferimento” e ben 228 tra “evidenze, dati e statistiche”, che il DS si troverebbe a dover fornire per farlo funzionare. In compenso, se riuscirà nell’impresa, avrà a disposizione un quadro dei punti di forza e di debolezza dell’istituto, una mappa che dovrebbe aiutarlo a progettare e programmare gli interventi.

Le reazioni dei sindacati e delle associazioni al modello proposto dall’INVALSI sono, al momento, abbastanza caute. Gradiscono soprattutto che le novità siano introdotte con gradualità. Ma intanto, a ogni buon conto, i sindacati hanno già chiesto che venga costituito un gruppo di monitoraggio centrale fra Amministrazione e sindacati per seguire tutte le varie fasi del processo valutativo.