
Valutare il merito/2. Le scuole
Un modo diverso, forse meno dirompente, per premiare la qualità del lavoro degli insegnanti è quello di sottoporlo a valutazione indiretta, operando non a livello della prestazione individuale ma di quella di gruppo, ovvero di scuola, sulla base dei risultati ottenuti dagli alunni.
La valutazione degli apprendimenti conseguiti dagli studenti nelle principali discipline è in questo caso, e a maggior ragione (come nelle esperienze straniere che vanno in questa direzione), la vera variabile indipendente, ed è per questo che l’attuale ministro è intenzionata a rafforzare l’Invalsi e il sistema delle prove nazionali.
Per ora saranno coinvolte solo scuole secondarie di primo grado delle province di Pisa e Siracusa per la durata dell’intero triennio, a cominciare dal corrente anno scolastico. E’ prevista una assegnazione graduale di risorse già dal primo anno.
In palio risorse fino a 70.000 euro, che saranno assegnate alle scuole che si piazzeranno nella fascia più alta, corrispondente al 15% della graduatoria compilata da una apposita commissione tecnica regionale. La somma sarà poi assegnata agli insegnanti impegnati nell’istituto durante il periodo di sperimentazione.
Tra gli indicatori il principale sarà costituito dai progressi realizzati dagli alunni nei livelli di apprendimento conseguiti nel corso del triennio: sarà considerato cioè il valore aggiunto, non quello assoluto, delle prestazioni degli alunni, per non favorire le scuole già privilegiate dal contesto economico e sociale. Il giudizio sarà dato anche in base all’osservazione esterna.
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