
Valore legale dei titoli: Aprea e Bachelet si confrontano su Tuttoscuola
La questione del valore legale dei titoli di studio rilasciati dal sistema di istruzione italiano è tornata alla ribalta, in termini nuovi, nell’ambito del dibattito sulle liberalizzazioni. Si tratta di una disputa antica, tornata di attualità a seguito dei cattivi risultati ottenuti dalle università italiane nelle comparazioni internazionali e per la diversa considerazione nella quale viene tenuta la qualità dei titoli, a seconda di dove e come sono stati ottenuti.
Si tratta comunque di una questione complessa: il Consiglio dei ministri ha provato ad affrontarla nella seduta del 27 gennaio 2012, senza peraltro pervenire a una posizione condivisa, tanto da rinviare ogni decisione al termine di una pubblica consultazione sul problema. Il confronto è assai vivace, in particolare, sulla questione della partecipazione ai concorsi pubblici per la quale il possesso di diplomi e lauree è sempre stato richiesto.
Al dibattito sul valore legale dei titoli il numero di Tuttoscuola di febbraio 2012 dedica un approfondito servizio, che include due interviste a Valentina Aprea e a Giovanni Bachelet, autorevoli dirigenti nel settore della politica scolastica dei due maggiori partiti, Pdl e Pd, che sostengono l’attuale governo. Rispetto al passato si nota in entrambi lo sforzo di andare oltre gli schemi precostituiti per affrontare in termini costruttivi la questione principale, che è quella del valore reale dei titoli, della loro consistenza formativa, delle modalità di valutazione e certificazione delle competenze acquisite. La ricerca di efficaci modalità di riconoscimento del valore reale dei titoli sembra la via maestra per superare l’ormai datata controversia sul loro valore legale.
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