Università: deroghe solo per le più virtuose

Un emendamento del relatore sulla riforma dell’università, Giuseppe Valditara (Pdl, ala finiana, e docente universitario), assicura maggiore flessibilità in materia di governance, assunzione di docenti e ricercatori, differenziazione  delle buste paga in base al merito, ma solo per gli atenei che saranno certificati dall’Anvur, l’Agenzia di valutazione delle università, come virtuosi, soprattutto dal punto di vista economico-gestionale.

Servirà  un apposito accordo di programma con il Ministero, e poi, recita l’emendamento all’art. 14 della legge, questi atenei potranno “derogare alle disposizioni in materia di organi di governo dell’ateneo, di articolazione degli obblighi di ricerca e di didattica, di struttura della retribuzione, nonché, senza pregiudizio dei diritti garantiti dalla presente legge al personale universitario, in materia di reclutamento“.

Per esempio il rettore potrebbe essere designato e non eletto dai docenti, si potranno prevedere incentivi in busta paga per premiare i migliori, articolare in modo diverso gli obblighi di lavoro per docenti e ricercatori e utilizzare modalità di reclutamento diverse, come la chiamata diretta per i professori, sempre che i chiamati senza concorso abbiano conseguito l’abilitazione nazionale prevista dalla riforma.

Il mondo universitario è diviso:  le università che in base ai criteri enunciati nel disegno di legge possono considerarsi virtuose, sono interessate, le altre assai meno.