Unità sindacale: nel Lazio alleanze inedite

Il recente decreto legislativo attuativo della legge Brunetta n. 15/09 sulla produttività del lavoro forse ha già aperto una nuova stagione caratterizzata dalla contrapposizione tra le organizzazioni confederali sindacali CGIL, CISL e UIL.

L’unità sembra ormai agli sgoccioli perché i segnali di rottura si moltiplicano. L’ultimo episodio è il rinnovo del triennio 2010/2012 del contratto dei metalmeccanici definito recentemente tra tutti i soggetti sociali tranne la CGIL.

Per il settore scolastico le divisioni non sono una novità perché l’ultimo contratto per la scuola, relativo al biennio 2008/2009, non è stato firmato dalla FLC CGIL. Sulla scia di questo precedente nazionale la frattura tende ad allargarsi anche nei contesti territoriali dove la cultura unitaria rappresenta un valore fortemente condiviso.

Oggetto dello scontro è il rinnovo delle RSU. Le segreterie regionali del Lazio di CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS e GILDA invitano (comunicato unitario del 16 ottobre 2009) le proprie strutture provinciali a procedere alle elezioni suppletive nelle scuole rimaste, per diversi motivi (nuova istituzione della scuola, dimissioni, mobilità), prive di rappresentanza sindacale. Ciò in aperto contrasto con la posizione assunta dalla FLC CGIL che considera il differimento disposto dal Governo del rinnovo delle RSU al novembre 2010 un tentativo di soppressione del livello contrattuale d’istituto.

Il dato politico della vicenda è di tutta evidenza. Mentre la CGIL radicalizza la contrapposizione, la CISL e l’UIL sperimentano un’insolita alleanza con le organizzazioni sindacali autonome. Se si tiene conto della circostanza che il Lazio rappresenta in termini di personale circa un decimo del sistema scolastico nazionale, è di tutta evidenza come il laboratorio laziale sia da seguire con attenzione.