Una scuola per l’Italia. La proposta di E. Galli della Loggia

Occorre fare “piazza pulita delle troppe materie e degli orari troppo lunghi che affliggono la nostra scuola,  ricentrando con forza i nostri ordinamenti scolastici intorno a due capisaldi: da un lato la lingua italiana e la storia della sua letteratura, cioè intorno alla voce del nostro passato, e dall’altro le matematiche, cioè il linguaggio generale del presente e del futuro universali“.
Questa è la drastica cura che Ernesto Galli della Loggia propone per la scuola italiana in un editoriale destinato a far discutere (si spera), pubblicato sul Corriere della Sera di oggi 21 agosto 2008.

L’editorialista ripropone la sua nota tesi sulla mancanza di “anima” che caratterizza la “gigantesca macchina” della scuola italiana, e sostiene che proprio per questo, per la mancanza cioè di una mission nazionale riconosciuta e rispettata, il ministro del Tesoro può “impunemente tagliare i fondi destinati all’istruzione, infischiandosene di ogni possibilità di commisurare i risparmi alle esigenze di qualcuna delle ipotesi di cambiamento proposte dal volenteroso ministro Gelmini“.

La priorità va data dunque alla ricostruzione di un ruolo e di un’identità culturale forti per il sistema scolastico nazionale. Ma per puntare su questo obiettivo la “gigantesca macchina” deve essere riconvertita, alleggerita e rifinalizzata privilegiando i due “capisaldi” dell’italiano (lingua e letteratura) e delle matematiche.

Al ministro Gelmini, “volenteroso” ma privo di risorse per alimentare “questa” macchina, Galli della Loggia propone in pratica di cogliere l’occasione dei “tagli” per cambiare la macchina, riducendo sia il numero delle materie di studio sia gli orari scolastici “troppo lunghi”. Ma la partita fondamentale si gioca, a suo avviso, sulla nuova mission della scuola, la sola capace di ridarle un’anima. Una tesi suggestiva, ci pare, che dovrà però fare i conti, oltre che con le prevedibili resistenze sindacali, anche con il problema di aggiornare e rimotivare gli insegnanti.