Una lettera dell’ASAL a Berlusconi e a Prodi

L’ASAL, una rete di scuole autonome che nel Lazio associa già circa 200 istituti, ha scritto ai due candidati alla guida del futuro governo una puntigliosa lettera aperta, a firma del suo presidente Paolo Mazzoli, con la quale richiama l’attenzione di entrambi i leader su alcuni punti qualificanti che riguardano il sistema scolastico nazionale e che ad avviso dell’associazione dovrebbero ispirare qualunque futuro Governo “che volesse presentarsi come convinto fautore del principio dell’autonomia delle Istituzioni scolastiche italiane“.
L’ASAL ricorda che “l’autonomia scolastica non solo è assurta al rango di norma costituzionale in seguito alla riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, ma è anche una delle pochissime norme bipartisan presenti nella recente legge di riforma costituzionale, approvata in via definitiva dal Senato il 16 novembre 2005, essendo il frutto di un emendamento presentato dal senatore Bassanini e approvato con voto unanime dalla maggioranza e dall’opposizione“.
Però le scuole devono essere messe in condizione di esercitare effettivamente le funzioni loro riconosciute, e perché ciò accada occorre che il futuro governo si impegni a rispettare alcune priorità, che per l’ASAL vanno in cinque direzioni:
1) sviluppo di un’effettiva autonomia finanziaria delle istituzioni scolastiche attraverso la diretta erogazione di adeguati finanziamenti statali alle scuole, senza passaggi intermedi e senza vincolo di destinazione;
2) ritorno al concetto di “organico di istituto”, affidando però alle scuole “la piena ed esclusiva responsabilità di determinare le proprie necessità di organico nel rispetto dei vincoli di spesa dettati dalle leggi finanziarie“. Conseguente eliminazione delle competenze delle direzioni regionali in materia di organico;
3) maggiore autonomia per le scuole nell’attuazione di ordinamenti innovativi, compresa la determinazione del curricolo e l’organizzazione delle attività educative e didattiche. Eliminazione di vincoli come quello delle 18 ore per il docente tutor nelle prime tre classi del primo ciclo d’istruzione e la rigida previsione degli insegnamenti obbligatori-opzionali e delle discipline obbligatorie di indirizzo nei sistema dei licei;
4) avvio di un “processo di devoluzione alle scuole del compito di reclutare il personale” utilizzando, ad esempio, le sole graduatorie di istituto per il reclutamento del personale supplente anche su posti annuali e dando alle scuole la possibilità di cooptare direttamente una quota del proprio organico per funzioni e compiti correlati con le caratteristiche originali del proprio Piano dell’offerta formativa; in prospettiva, “autonomia di reclutamento anche del personale di ruolo attingendo da un albo regionale secondo criteri stabiliti dalla legge“;
5) superamento del Testo unico della legislazione scolastica (Decreto legislativo n. 297 del 16 aprile 1994) e stesura di un nuovo Testo unico dal quale siano eliminate tutte quelle norme, anche recenti, che riguardano materie che dovrebbero essere lasciate alla piena potestà delle scuole.