Decisa presa di posizione da parte di Coldiretti dopo la recente diffusione dei dati forniti dall’Osservatorio sull’immagine dei minori in tema di spot sui prodotti alimentari e sulla relativa influenza sui minori. Che le industrie dell’alimentazione investissero in misura notevole su prodotti ipercalorici, dolciumi e ricchi di zuccheri aggiunti era del resto un fatto già noto da tempo, così come lo è altresì il fatto che le richieste di acquisto da parte dei minori in campo alimentare siano per lo più mirate a prodotti ben precisi ed ampiamente pubblicizzati.

Da qui l’impegno di Coldiretti di voler intervenire tanto nelle scuole quanto nella comunicazione televisiva ed alle famiglie per modificare talune abitudini di consumo sbagliate visto il 36% di minori italiani in soprappeso.

“Non c’e’ dubbio infatti che gli spot abbiano una grande influenza sull’ alimentazione dei bambini” – ha sottolineato l’organizzazione ricordando che, secondo l’ indagine descrittiva Coldiretti-Inran sull’ “‘In & Out della new generation a tavola” tra i bambini, di età compresa tra i 14 e i 16 anni, due su tre considerano In mangiare davanti alla televisione e il 70% dei bambini giudica alla moda consumare alimenti di marca conosciuti, soprattutto grazie alla pubblicità “.

Urge pertanto che le giovani generazioni siano finalmente informate in modo corretto sul tema alimentare – hanno commentato anche a Coldiretti – il che significa oltretutto entrare nelle scuole per formare giovani consumatori consapevoli. Affermare i principi della stagionalità dei prodotti e delle dieta mediterranea; ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’ agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.

Nella grande emergenza del tema Coldiretti ritiene oltretutto di essersi mossa già con tempismo in questa direzione, come sarebbe testimoniato da una serie di campagne in tema di “Educazione alla Campagna Amica” in grado di coinvolgere centinaia di migliaia di ragazzi di tutte le scuole italiane.