Un ritorno al passato nelle proposte del M5S sui precari?

Dopo che ci hanno provato i sindacati confederali, l’Anief e lo storico coordinamento nazionale precari, ora anche il Movimento 5 Stelle prova l’operazione di unificazione dei vari gruppi di precari, TFA e PAS, diplomati magistrale e laureati in Scienze della Formazione, con un obiettivo comune (sottinteso e implicitamente delineato): il ruolo per tutti.

Il convegno “Seconda fascia: #RipartiamoDaQui”, organizzato alla Camera dal M5S intende compattare il fronte degli insegnanti per scardinare quella che considerano la logica del “divide et impera”, creare una rete e formulare proposte vincenti. “Elaboreremo un manifesto per il coordinamento nazionale dei docenti di seconda fascia e chiederemo alle varie associazioni, ai gruppi presenti sui social network e ai sindacati presenti ieri di aderire. Sarà il primo passo per la costituzione di una rete in grado di mettere in condivisione le proposte”, scrivono i parlamentari del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura di Camera e Senato.

Primo passo che sa di antico: ascoltare le richieste e proporre soluzioni su misura.

Se al prossimo concorso per 60 mila posti ci saranno 200 mila candidati, bisognerà salvare i 140 mila esclusi, nuovi esodati, dicono i pentastellati. Musica per le orecchie dei precari meno disincantati per questa promessa dal vago sapore demagogico.

Ma nelle proposte c’è un ritorno al passato che tutti sembravano avere archiviato: dopo il concorso del 2016, un doppio canale per le immissioni in ruolo: da concorso per i non abilitati e da scorrimento delle graduatorie per la seconda fascia.

C’è infine una proposta di applicazione immediata: prevedere una fase D del piano di assunzioni, che consenta l’immissione in ruolo degli abilitati sugli 8mila posti che non sono stati assegnati ai docenti GAE.

Ma proprio questa proposta contiene due elementi critici: i fortunati abilitati chiamati direttamente al ruolo verrebbero assunti senza alcun filtro concorsuale, ope legis, e scavalcherebbero quegli iscritti in GAE che per il momento hanno rinunciato a presentare domanda per il ruolo in attesa di tempi migliori. Difficile compattare tutti. È più facile dirlo.