Un dibattito che cresce: la competizione tra scuole corre su internet

Si vanno moltiplicando i siti che valutano comparativamente prodotti e ora anche servizi. Sul sito tedesco www.spickmich.de sono gli stessi studenti a dare il voto agli insegnanti, un po’ come avveniva nelle antiche università italiane. Una pratica riconosciuta legittima anche da una recente sentenza del tribunale regionale di Kölner, al quale si era rivolto uno degli oltre 250 mila insegnanti “valutati” che aveva ritenuto lesa la propria sfera privata, poiché nel sito compaiono tanto di nomi e cognomi. Internet potrebbe così contribuire a ovviare a quell’assenza di informazioni sulla scuola italiana lamentata due settimane fa da Francesco Giavazzi in un fondo sul Corriere della Sera nel quale identificava nella concorrenza tra scuole la soluzione maestra alle disfunzioni del sistema educativo italiano.

Che la concorrenza non sia la panacea a tutti i mali ce lo dimostra la stessa economia, con le cosiddette “code di mercato”, dove non è certamente la qualità a brillare. I siti che valutano sono una realtà e l’esperienza del sito privato spickmich.de sta generando, e speriamo non si esaurisca in fretta, un certo interesse a livello internazionale. Tra l’altro, oltre ai singoli docenti, sono valutate anche le scuole.

Se qualcuno pensasse di introdurre qualcosa di simile in Italia potrebbe accelerare lo sviluppo e il consolidamento di un sistema di valutazione rispetto al quale siamo in forte ritardo e l’individuazione di appropriati livelli di responsabilità nella gestione del servizio d’istruzione.