Un appello per l’INVALSI

Sta riscuotendo consensi e adesioni in queste ore un appello per l’Invalsi attraverso il link: http://firmiamo.it/una–cordata–della-scuola–per-il–nostro–invalsi.

L’appello esordisce in questo modo: “Con le dimissioni dell’attuale presidenza dell’Invalsi e con l’apertura di una pubblica “chiamata” per la nomina del nuovo “Presidente” si apre non solo una procedura per occupare una “casella” significativa della pubblica amministrazione, ma soprattutto una fase “costituente” sulla cultura della valutazione nel nostro sistema educativo (e nel nostro Paese) e sul ruolo che in questo nuovo assetto dovrebbe essere attribuito all’INVALSI e agli altri soggetti del sistema, anche nel confronto con i nostri obblighi internazionali (Ocse, Unione Europea)”.

“Non basta cambiare il presidente di un Ente di ricerca – prosegue l’appello – per rendere più esplicito e chiaro il profilo culturale di una istituzione (l’Invalsi) e di una funzione delicata (la valutazione di sistema). Crediamo che questo processo possa scaturire solo da una condivisione approfondita nella società civile e tra gli addetti alla pubblica istruzione e che, per tale scopo, sia necessario alimentare occasioni di ricerca, formazione, orientamento con il pieno coinvolgimento della scuola e, soprattutto, con scelte politiche che impegnino idee e risorse”.

L’appello continua trattando questi passaggi specifici:

L’identikit del candidato ideale

Una valutazione per conoscere e migliorare

Valorizzare la dimensione formativa della valutazione

L’uso delle prove Invalsi per le scuole

La comparazione e la rendicontazione con valore sociale

Mettere in gioco i processi, i contesti, le professionalità

Il Regolamento del SNV va attuato con saggezza

L’autonomia, la terzietà e la affidabilità dell’Istituto Nazionale di Valutazione

Una “buona” valutazione – conclude l’appello – richiede “buoni” strumenti docimologici, procedure corrette, soggetti preparati, ma richiede soprattutto un elevato livello di cultura e di consapevolezza in tutti i protagonisti del processo educativo. È questa sensibilità che ci aspettiamo dai nuovi organi direttivi del “nostro” Invalsi.