Ugolini: Prove Invalsi utili per migliorare la preparazione degli studenti

Si è svolta in maniera regolare la prova nazionale Invalsi nell’ambito dell’esame di Stato per le scuole secondarie di primo grado che ha coinvolto 587.518 studenti. È il bilancio che fa il Miur in un comunicato stampa a conclusione dell’intensa giornata odierna di esame.

La prova Invalsi – continua la nota del Miur – all’interno dell’esame di stato a conclusione del primo ciclo è stata introdotta nel giugno 2008. Fino ad allora non esisteva nella scuola italiana una prova unica e comparabile su tutto il territorio nazionale. Le due principali aree disciplinari oggetto di esame sono state italiano e matematica. I principali aspetti indagati sono stati la capacità di comprendere e argomentare un testo, la conoscenza lessicale e grammaticale, la capacità di risolvere problemi e le abilità logiche e inferenziali.

Le prove, costruite tenendo conto delle indicazioni vigenti, sul modello di quelle usate per le indagini internazionali, collocano i risultati su diversi livelli, presentando domande con differenti indici di difficoltà. In questo modo le istituzioni scolastiche possono confrontare il livello di apprendimento dei propri studenti rispetto alle altre scuole del territorio nazionale.

La valutazione – ha dichiarato il Sottosegretario Elena Ugolini – non è un fine ma uno strumento, peraltro imprescindibile. Lo scopo è migliorare la preparazione dei nostri studenti. Una prova nazionale che permetta di avere dei risultati comparabili, aiuta ogni singola scuola ad  avere un punto di paragone esterno per capire  i propri punti di forza e di debolezza e consente ai ragazzi di confrontarsi con i loro coetanei a livello nazionale. Questa valutazione non sostituisce quella formativa, interna, che spetta solo ai docenti  nel loro lavoro quotidiano, ma permette di uscire da un ‘autoreferenzialità’ che sicuramente non aiuta la scuola a diventare quell’ ascensore sociale capace di mettere a frutto i talenti e, agli studenti, di acquisire gli strumenti per proseguire con successo gli studi”.