Ucraina, scuole sotto attacco. L’allarme di Save the Children

In Ucraina decine di bambini e bambine sono stati uccisi nei combattimenti, che hanno riguardato anche il bombardamento di strutture educative in tutto i Paese. È un bilancio che sembra aumentare di ora in ora: gli attacchi alle scuole stanno mettendo in pericolo la vita e il futuro di milioni di bambini e bambine. A lanciare l’allarme è Save the Children.

Secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite, in Ucraina almeno 6 strutture educative sono state bombardate negli ultimi giorni togliendo la vita a una bimba di appena 7 anni e a due insegnanti. 

Dal 2014, a causa del conflitto nell’Ucraina Orientale, assistiamo agli attacchi alle scuole: 750 sono state distrutte, danneggiate o costrette a chiudere. Tutto questo nega ai bambini e alle bambine l’accesso all’istruzione, al loro futuro e mette in pericolo la loro vita. 

Ad oggi, nella parte est dell’Ucraina, le scuole sono state chiuse e di conseguenza a circa 350.000 è negato l’accesso all’istruzione. In altre aree, dove ancora le scuole sono ancora aperte, i genitori mandano a scuola i loro figli e figlie con addosso adesivi che riportano il gruppo sanguigno: temono che possano essere feriti.

Le scuole sono spazi sicuri e inviolabili: anche in conflitto ne deve essere garantita la protezione per bambini e insegnanti. Gli attacchi contro scuole e ospedali, infatti, sono classificati dalle Nazioni Unite come una delle sei gravi violazioni contro i bambini.  

Secondo quanto racconta Save the Children, Eva, 15 anni, ha riferito agli operatori di essere fuggita dal suo villaggio con i suoi genitori durante una tregua dei bombardamenti. Subito dopo la sua scuola è stata colpita. “I miei nonni, molti bambini, i miei compagni di classe, gli anziani e tanta altra gente che non ha la possibilità di andarsene, sono rimasti nel villaggio”, ha dichiarato in una testimonianza audio. “Alcune persone, che sono riuscite a lasciare il villaggio dopo di noi, mi hanno detto che ormai quasi una casa su due è stata danneggiata e anche la nostra scuola è stata bersaglio di colpi diretti“, ha concluso.

“Le scuole non devono diventare campi di battaglia dove si scatenano le guerre e gli studenti sono le vittime. Ogni scuola che viene danneggiata o distrutta, ogni lezione persa, è un passo indietro per far sì che i bambini possano sperimentare, imparare, avere delle prospettive, costruire un futuro migliore “, ha dichiarato Irina Saghoyan, direttore di Save the Children per l’Europa orientale. “Le scuole, gli insegnanti e gli studenti devono essere protetti dagli attacchi. La tutela delle infrastrutture civili essenziali, come scuole e ospedali, e dei civili deve essere la priorità assoluta di tutte le parti.  Ridurre al minimo la loro sofferenza in questo conflitto è un obbligo legale. Save the Children chiede un’immediata cessazione delle ostilità, unico modo per proteggere i bambini dalla violenza e da altre violazioni dei loro diritti“, ha concluso Irina Saghoyan.

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