Turi (Uil), insegnanti choosy? Sono abituati a spostarsi…

Uil scuola: riprendere il dialogo, risolvere i problemi

Non un muro contro muro con il Governo ma un esame attento delle  criticità e i limiti di fattibilità dei provvedimenti in atto nella scuola.  Gli errori della legge 107 sono stati più volte rappresentati e i primi provvedimenti attuativi i cui effetti negativi sotto gli occhi di tutti,  lo dimostrano. ha detto Pino Turi, nel suo intervento dal palco del Teatro Quirino a Roma dove si è svolta la manifestazione nazionale delle Rsu delle scuole italiane. 

Serve certamente riprendere il dialogo e serve il confronto – ha detto ancora Turi – “l’annuncio da parte del ministro della convocazione, il 23 settembre, è  un fatto positivo. Lo ripetiamo, i nodi irrisolti della legge sono di gestione politica, non tecnica. Il  Governo è chiamato ad una riflessione: gli errori non si difendono e non si nascondono con la pubblicità, li si affronta nel merito e si deve avere l’umiltà di ammetterli quando sono ormai palesi ed indifendibili“.   

Se c’è una dote che non fa difetto ai lavoratori della scuola e a chi li rappresenta“, ha sottolineato il sindacalista, “è il senso di responsabilità: Insegnanti con la valigia, trasferiti da una provincia all’altra. Insegnanti responsabili che hanno ricominciato ogni volta in nuove classi con la stessa passione, la stessa serietà e professionalità.Colpevolizzare i docenti di essere “choosy”, quando è l’unica categoria di lavoratori soggetta, da sempre ad una mobilità annuale contrattata,  nell’ambito provinciale,  anche di centinaia di chilometri, oltre che ingiusto si rileverà un boomerang per chi lo fa.

Inaccettabiole per la Uil scuola è soprattutto il metodo utilizzato, la modalità con la quale lo Stato, datore di lavoro, ha organizzato le tanto attese assunzioni: “non definiamola  più, per favore, ‘deportazione’ – ha detto Pino Turi – termine che i sindacati non hanno usato mai. A farlo lo scorso 21 luglio è stato per primo il Codacons e poi da allora, non a memoria ma rileggendo i lanci delle agenzie, sette volte il ministro e altrettante il sottosegretario Faraone. Ultimo in ordine di tempo si è cimentato il presidente del Consiglio“.

Analoghi pasticci si presenteranno per altre scelte della legge sulla scuola, a partire dalla chiamata diretta dei docenti da parte del dirigente scolastico che, oltre a ridurre e mortificare gli elementi di libertà e pluralismo culturale della scuola, saranno di difficile se non impossibile attuazione, proprio come è stato per il piano di assunzioni.Stesso quadro alla rovescia se si pensa alla valutazione“, conclude Turi:  “con studenti e famiglie che valutano gli insegnanti (pensando così di dare risposte all’autonomia scolastica)  e, logica opposta, con dirigenti che si valutano attraverso un organismo di ispettori improvvisati e funzionari che nulla hanno a che fare con la scuola e il contesto in  cui si opera”.

Si profila così “una gestione  della legge 107 che si sposta dal ministero nelle aule di tribunale, nelle mani dei giudici. Altro che esaltazione dell’autonomia e del merito“.