Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Troppa televisione e cattiva alimentazione per i nostri bambini

Tre ore di tv al giorno, attività fisica prossima allo zero e pienone di spuntini a tutte le ore. Ecco come i bimbi italiani vanno fuori forma. A mettere insieme il quadro è stata la Modavi Onlus che, con il patrocinio del ministero della Gioventù e del dipartimento per le Pari Opportunità, ha raccolto una serie di dati sulle abitudini dei nostri bambini nel corso del progetto ‘A Scuola InForma’, nato per promuovere i corretti stili di vita.

Sono stati coinvolti 20mila bimbi fra 13 e 18 anni insieme ai loro genitori e docenti. Toccate le cinque regioni (Lazio, Puglia, Calabria, Campania, Sicilia) dove il problema dell’obesità infantile è più sentito. Un comitato scientifico si riunisce periodicamente per valutare gli esiti del progetto. Ne fanno parte, fra gli altri, Emanuela Rampelli, dirigente del Dipartimento per la Gioventù, la psicoterapeuta Maria Rita Parsi e la specialista in Scienze dell’alimentazione Carla Favaro. I dati sono stati presentati oggi a Roma.

Dall’indagine, si apprende che il 39% dei ragazzi non fa colazione regolarmente. Chi la fa opta per prodotti classici (il 67% mangia latte, il 48% biscotti). Solo il 5% consuma frutta. Rispettato il pranzo con quasi il 100% dei bambini che consuma pasta o riso. Bassissimo, intorno all’8%, il consumo di pesce.

Un’abitudine quotidiana per il 60% dei ragazzi è invece la merenda di metà mattina che nel 75% dei casi vede protagonisti pizza e panini imbottiti. Cala drasticamente la percentuale di quanti consumano quotidianamente uno spuntino pomeridiano (39%) caratterizzato da snack (38%), merendine e dolci (24%) e frutta (18%).

Scarsamente diffusa, infine, è l’abitudine dello spuntino del dopo cena, abitudine quotidiana solo per il 9% dei ragazzi che vede protagonisti ancora una volta gli snack (28%), pizza e panini (24%) e frutta (23%).

Alla presentazione del progetto, ha portato il suo saluto il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, che ha dichiarato che la formazione per una corretta alimentazione e la pratica di attività sportive tra i ragazzi è “una sfida che la scuola sta affrontando con determinazione ma che non potrà essere vinta senza il decisivo contributo delle realtà più dinamiche del mondo dell’associazionismo e del volontariato”.

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