Trento tra equità ed eccellenza

“Valorizzare le qualità del sistema educativo trentino” era il titolo dell’atteso convegno di presentazione del Rapporto del Comitato provinciale di valutazione del sistema educativo della provincia di Trento, svoltosi la scorsa settimana a Trento con vasta partecipazione di insegnanti e cittadini.

L’attesa non è andata delusa per l’elevata qualità del Rapporto e del dibattito che su di esso si è svolto, e anche perché l’assessore Dalmaso ha scelto questa occasione per annunciare l’intenzione di integrare l’attuale sistema di valutazione trentino con la valutazione degli insegnanti, definita come l’“ultimo tassello” mancante per il suo completamento. Ma non ci saranno forzature: “Su questo percorso ci sarà anche un confronto chiaro con le organizzazioni sindacali e con altri soggetti coinvolti nella scuola”.

Una fitta serie di dati, elaborati a livello provinciale ma in una logica di sistematico confronto con i dati nazionali e internazionali, ha evidenziato l’ottima performance del sistema scolastico del Trentino per quanto riguarda i risultati ottenuti dagli studenti, ma l’aspetto più interessante emerso dai lavori del convegno è stato quello relativo al maggior grado di equità espresso dal sistema educativo trentino rispetto a quello medio nazionale.

Nel Rapporto, a questo proposito, vengono riportati i risultati di ricerche effettuate prendendo in  considerazione, al di là del pur eccellente livello di apprendimento medio raggiunto dagli alunni, la minore varianza dei risultati scolastici all’interno e tra le scuole della Provincia rispetto ai dati nazionali, la bassa percentuale di studenti trentini che si collocano negli scaglioni inferiori delle scale relative all’apprendimento. Molto interessante, anche come indicatore della capacità delle scuole di coniugare eccellenza ed equità, è l’analisi del differenziale tra il livello di partenza e quello raggiunto dagli alunni nel corso degli studi, che mette in luce il fatto che nella scuola trentina il miglioramento del dato medio è in buona parte dovuto al buon esito delle azioni di recupero e consolidamento delle fasce deboli della popolazione scolastica.