Tre notti prima dell’esame

Se davvero la percentuale di non ammessi all’esame di Stato sarà pari a quel 5,6% uscito dalla rilevazione campionaria dei giorni scorsi, negli istituti statali dei 424.113 studenti scrutinati 24.600 saranno esclusi dall’esame.

Non rischieranno la non ammissione all’esame i candidati privatisti, perché per loro non è richiesta né la media del sei né un giudizio complessivamente positivo per essere ammessi.

Gli studenti di scuole paritarie, secondo le statistiche, corrono meno rischi di selezione.

Alla fine, quello scarso mezzo milione previsto, potrebbe ridursi a poco più di 450 mila candidati. 

Una quantità che non sarà nemmeno scalfita dagli ottisti, cioè dai ragazzi del penultimo anno che, grazie al voto generalizzato di otto decimi in ogni disciplina (voto di condotta compreso), possono accedere direttamente all’esame.

L’anno scorso sono stati poco più di un centinaio. Difficile che siano di più quest’anno.

In questi giorni, in vista dell’esame, i tabelloni delle scuole riportano per ogni candidato ammesso il credito scolastico di questi ultimi tre anni scolastici.

Rispetto allo scorso anno, quando il punteggio massimo del credito poteva arrivare a 20 punti, quest’anno il credito potrà arrivare a 25 punti con il credito dell’ultimo anno calcolato sulla media delle discipline di studio e (novità assoluta) del voto di comportamento.

Come avviene da anni, la commissione dispone di 45 punti per la valutazione delle prove scritte, 15 punti per ciascuna delle tre prove.

La novità sta invece nel voto disponibile per il colloquio finale: 30 punti anziché 35 come previsto negli anni scorsi.

Potrebbe essere l’ultima volta di questa formula dell’esame di Stato, dopo che il ministro Gelmini ha dichiarato l’intenzione di estendere la “prova nazionale Invalsi” positivamente sperimentata dalla scuola secondaria di I grado.