Trasferimenti e legge 104: se ci sono furbetti vanno trovati
Ci troviamo di fronte a un fenomeno di ampia dimensione che, come si sa, si replica anche in corso d’anno con i tre giorni di permesso mensile per l’assistenza a familiari in base alla 104.
La domanda da porsi è: siamo sicuri che tutti coloro che si sono avvalsi della precedenza per la 104 avessero titolo? Sarebbe compito di un’efficiente amministrazione accertarlo – al nord, al centro, al sud – e, nel caso, restituire il diritto al trasferimento a chi ha anzianità di servizio e punteggio da far valere.
Occorre distinguere gli aventi diritto dai furbetti. Ciò che colpisce (e insospettisce) – ripetiamo – è la diversa distribuzione territoriale.
Una P.A. efficiente dovrebbe individuare gli eventuali furbetti. A tutela prima di tutto di chi si trova da anni lontano da casa, magari con situazioni familiari difficili, e pur avendo il punteggio per ottenere il trasferimento, viene regolarmente scavalcato da chi si avvale della precedenza prevista dalla legge 104: situazione accettabile se la disabilità che ha fatto scattare la precedenza è veritiera, inaccettabile se ci fossero delle truffe.
Anche in sede di rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, compreso quello della scuola, è lecito attendersi un segnale di cambiamento.
L’interrogazione del deputato leghista Grimoldi potrebbe servire a riprendere in modo più approfondito l’indagine su questo fenomeno sociale dietro il quale, forse più al sud che altrove, si nascondono irregolarità e corruzioni come dimostrò l’inchiesta dello scorso anno della procura di Agrigento con circa 400 indagati per aver approfittato illecitamente della legge 104. Su questo fenomeno l’ex-sottosegretario al Miur, Davide Faraone, aveva avviato una prima forma di rilevazione che, a quanto se ne sa, non ha avuto un seguito operativo, limitandosi a registrare, un po’ più in dettaglio, la situazione del ricorso alla 104. Un po’ poco.
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