Tolleranza zero all’inglese: tornano le punizioni corporali?

40 scuole private inglesi di Liverpool aderenti alla “Christian Fellowship School” (una organizzazione evangelica) che si erano viste respingere l’anno scorso la richiesta di poter infliggere agli allievi punizioni corporali con il consenso dei genitori sono tornate all’attacco con nuove motivazioni: l’anno scorso avevano puntato sul loro status di scuole private (independent), ma i giudici avevano sentenziato che le leggi in vigore (del 1996 e 1998), che avevano bandito tali punizioni, valevano anche per le scuole private. Ora i rappresentanti delle 40 scuole hanno deciso di fare appello alla Convenzione europea dei diritti umani, sostenendo che le punizioni corporali trovano una legittimazione persino nella Bibbia, e che sono parte costitutiva dell’ispirazione religiosa e dell’ethos nella quale le scuole stesse si riconoscono. A loro avviso la Convenzione tutelerebbe il diritto delle famiglie a scegliere il modello pedagogico più consono alla loro idee, comprese le punizioni, visto che è la stessa Convenzione a riconoscere a ciascun cittadino la libertà di pensiero, di coscienza e di religione.