Titoli esteri: interessano solo ai docenti o anche ai genitori e alle associazioni dei disabili?

Sono una trentina le associazioni che in Italia si occupano delle persone con disabilità e, tra queste, molte prevedono anche iniziative di tutela nei confronti di alunni con disabilità, inseriti nelle scuole pubbliche italiane.

Mentre cresce l’attenzione generale per i provvedimenti che consentirebbero a migliaia di docenti specializzati all’estero e con dubbia competenza formativa qualificata per il sostegno di entrare a pieno titolo in classe, a tutt’oggi, da parte di quelle associazioni, nessuna voce si è alzata preoccupata per i possibili bassi livelli di quegli insegnanti che dovranno occuparsi degli alunni disabili.

Sono sette le associazioni dei genitori che fanno parte del FoNAGS (Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori della Scuola), operante presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito con la funzione, tra l’altro, di rappresentare le esigenze e le proposte della componente genitori della scuola, esprimere pareri sugli e sulle iniziative che il Ministro intende sottoporre, essere sede di consultazione delle famiglie sulle problematiche scolastiche e studentesche.

A tutt’oggi, a quanto risulta, nessuna di quelle associazioni di genitori – né, quindi, il Forum – ha preso posizione sul problema della qualità dei titoli dell’abilitazione all’insegnamento o della specializzazione per il sostegno, conseguiti all’estero e che consentiranno a migliaia di docenti di salire in cattedra per insegnare ai loro figli.

E non consideriamo le associazioni dei disciplinaristi che potrebbero obiettare sulle abilitazioni facili.

Di fronte a questo sorprendente silenzio, sorgono spontanee alcune domande.

Manca forse l’informazione necessaria per conoscere gli estremi esatti della questione?

Attendono la conclusione delle questioni pendenti per valutare direttamente la portata del problema?

Si fidano dell’Amministrazione scolastica e confidano in decisioni che dovrebbero garantire la piena tutela degli alunni?

Ritengono che la questione dei titoli riguardi soltanto gli insegnanti? Sono indifferenti al problema? (non pensiamo).

E allora: associazioni, se ci siete, battete un colpo!

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