Test Medicina, Grillo: ‘Via il numero chiuso. Pensare a un sistema ispirato a quello francese’

Test d’ingresso di Medicina sotto attacco. A iniziare è stato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Metterei il numero chiuso nelle facoltà umanistiche, da dove ne sono usciti tanti di laureati. Ma a Medicina c’è bisogno di ossigeno – ha dichiarato appena qualche giorno fa -. Abbiamo bisogno di medici e di ingegneri”. Ora, stando a quanto riportato dal corriere.it, è il turno del ministro della Salute, Giulia Grillo di schierarsi contro i test. Grillo, pensa a un sistema ispirato a quello francese. Silenzio del ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, di fronte alle proposte dei suoi colleghi. 

Test Medicina: verso il modello francese? Grillo: “Ci sono pro e contro”

La ministra della Salute nel weekend ha annunciato che vorrebbe introdurre in Italia un sistema “ispirato a quello francese dove non c’è il numero chiuso all’inizio, con libero accesso al primo anno, e poi una selezione molto serrata per verificare chi è in grado di andare avanti”. Anche se persino lei ammette “che ci sono pro e contro ma è meglio del sistema attuale”.

Test Medicina, rettori: “Impossibile abolirlo”

L’idea di test di ingresso del ministro Bussetti appare invece  meno rivoluzionari: “Dobbiamo aumentare sicuramente gli accessi e soprattutto aumentare le borse nelle scuole di specializzazione», ha dichiarato il mese scorso. Ma lo stesso Bussetti ha aggiunto in un’altra occasione, che del numero chiuso se ne occuperà presto: “Quest’anno abbiamo aumentato il numero di posti disponibili e nelle prossime settimane affronteremo il tema del cosiddetto ‘numero chiuso’. È una questione delicata. Dobbiamo studiare soluzioni che garantiscano da una parte il diritto allo studio ai giovani, dall’altra una risposta concreta al mondo del lavoro. Soprattutto in quei settori in cui ci sono dei vuoti da colmare”. Del resto, come riporta il corriere.it, i rettori sono stati chiari, per voce del loro presidente – appena riconfermato – Gaetano Manfredi: “Si possono aumentare i posti disponibili anche del 50%, arrivando a 15 mila accessi, ma togliere il numero chiuso non si può visto che ogni anno sono quasi 70mila gli studenti che tentano la prova e il numero degli aspiranti medici non scende”.