Circa la durata delle ore (50 o 60 minuti) di lezione, ci ha scritto il nostro lettore Guido Campanini, riprendendo un precedente Botta e risposta.
Invitiamo gli altri lettori a inviarci le loro opinioni sul tema (o su altri temi nuovi da proporre), scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.
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Parlo di scuola secondaria di II grado, anche se le normative valgono per tutti.
Dal 1999 l’orario delle lezioni non è su base settimanale, ma annuale. Le unità orarie (cfr. DPR 275) possono essere diverse da 60′: possono essere di 50′, di 55′ (come avviene nella mia scuola), di 70′, di 90′.
L’importante è che il tempo-scuola degli studenti, su base annua, sia quello previsto dalla legge.
Vi è poi la possibilità di modificare in autonomia il 20% dell’orario annuale di una disciplina.
Per farla breve: si può ridurre da 60′ a 50′ l’unità oraria, ma si debbono aumentare le unità. Ad esempio, anziché 5 moduli giornalieri di 60′, si posono fare 6 moduli di 50′.
In ogni caso, tanto gli studenti quanto i docenti devono recuperare (su base annua) i minuti perduti.
Perciò non si possono ridurre i tempi della scuola per l’aria che tira, ed anche le ragioni organizzative devono essere valutate classe per classe, situazione per situazione – dal contesto, mi sembra che il
collega dirigente abbia ragione.
La cosa buffa è che fino allo scorso anno sindacati e studenti protestavano perché la c.d. riforma Gelmini avrebbe ridotto il tempo-scuola….
Guido Campanini, dirigente scolastico, Parma
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