Tempo pieno nella primaria: il Mezzogiorno avanza

Il Nord Ovest si conferma anche quest’anno il territorio più affezionato al tempo pieno nella scuola primaria con il 49,5% di alunni che se ne avvale. Era al 46,2% nel 2008-09.

Sempre nel Nord Ovest, come in precedenza, è il Piemonte con il 50,2% ad avere la percentuale più elevata di alunni che si avvalgono del tempo pieno, seguito dalla Lombardia con 49,6%.

Il Piemonte, tra l’altro, detiene anche il primato nazionale per la più elevata percentuale di alunni a t.p.; segue il Lazio che con il 50,1% supera la metà degli alunni iscritti al tempo pieno.

Tra le regioni che hanno visto aumentare notevolmente il numero degli alunni a t.p. c’è la Toscana che, con il 48,7% supera l’Emilia-Romagna che cresce sì, ma non troppo, fermandosi al 47%. Forte incremento in Sardegna (dal 19,3% al 36,4% di alunni a tempo pieno) e in Veneto (dal 15 al 27,7%), dove si è quasi raddoppiato il numero di alunni a tempo pieno (da 32 mila a 61 mila, che hanno richiesto l’organizzazione di ben 1.399 classi in più a tempo pieno rispetto al 2008/09).

L’exploit maggiore è venuto però dalla piccola Basilicata che non solo si è confermata la regione meridionale più interessata al tempo pieno (nel 2008-09 aveva il 28,5% di alunni a tempo pieno), ma quest’anno è arrivata al 47,9% di alunni iscritti a tempo pieno.

In termini di numero di classi, rispetto alla media nazionale del 31,4%, Lazio e Lombardia hanno raggiunto il 47,7% di classi a tempo pieno, ma è la Basilicata a far segnare la percentuale più elevata con il 51,1%.

Sempre dalle regioni meridionali viene un’altra sorpresa: rispetto ad una situazione pressoché stagnante nel corso degli anni intorno al 7%, l’effetto riforma Gelmini ha prodotto un imprevisto aumento, soprattutto di classi e, conseguentemente, di alunni a tempo pieno.

In molti casi nel Mezzogiorno per contenere gli effetti della riforma Gelmini che determinava la chiusura di classi, si è verificata la loro conversione in modelli organizzati a tempo pieno, salvaguardando, in questo modo, gli organici.

La prova di questa tendenza viene dal constatare che in quei territori, con esclusione dell’Abruzzo e della Sardegna, è più alta la percentuale delle classi a tempo pieno rispetto alla percentuale di alunni a t.p.: l’offerta prevale, quindi, sulla domanda.