Teenager on line, quello che i genitori non sanno

Una ricerca europea commissionata da McAfee, azienda leader nell’offerta di prodotti e servizi di sicurezza per sistemi, reti e dispositivi mobili,  ha rivelato un preoccupante gap tra quello che gli adolescenti fanno online e quello che ne sanno i loro genitori.

In tutta Europa, molti ragazzi accedono online a contenuti non appropriati, nonostante quasi i tre quarti (71,2%) degli adolescenti e anche di più nel nostro Paese (76.5%) affermino di avere la fiducia dei propri genitori a proposito di ciò che fanno durante la navigazione sul web.

Quasi un terzo dei genitori europei (31,8%) e il 44% di quelli italiani è convinto che il proprio figlio adolescente dica tutto ciò che fa su internet, e il 63,6% dei genitori ha fiducia nel fatto che non acceda a contenuti non appropriati.

Tuttavia, questa disconnessione digitale tra figli e genitori fa sì che molti adolescenti intraprendano attività discutibili, pericolose e addirittura illegali. In particolare,

  • il 41,7% di adolescenti europei (43% in Italia) ammette che i propri genitori disapproverebbero i siti che visitano; il 43,6% degli adolescenti europei, e quasi la metà in Italia (47,5%) ha visto almeno un video con contenuti che i genitori non approverebbero;
  • il 34,1% degli adolescenti europei – cifra che in Italia raggiunge quasi la metà degli intervistati (47,5) – ha ammesso di aver acquistato musica pirata online mentre un preoccupante 6% ha ammesso di aver comprato alcolici o farmaci su Internet;
  • il 26,5% degli adolescenti italiani ha inviato o pubblicato su Internet una propria foto osé, rispetto a una media europea del’11,6%;
  • il 25,6% dei ragazzi intervistati ha ammesso di cercare online le soluzioni delle verifiche scolastiche; nell’ordine, i più scorretti sono risultati gli adolescenti spagnoli (34%), quelli tedeschi (33,5%) e quelli italiani (30%);
  • il 23,5% degli adolescenti europei ricerca intenzionalmente online immagini di nudo o esplicitamente pornografiche – e più di un terzo (37,7%) visualizza questo tipo di immagini fino a un paio di volte al mese (54% nel Regno Unito); il 15% dei ragazzi europei ha dichiarato di essersi effettivamente incontrato di persona con qualcuno che aveva conosciuto online.

Il 44,2% dei genitori si è dimostrato convinto di sapere come scoprire che cosa il loro bambino sta facendo on-line, ma solo un quarto dei ragazzi ha dichiarato di non sapere come nascondere il proprio comportamento ai propri genitori.

La ricerca europea ha svelato che la maggior parte degli adolescenti adotta una serie di misure per nascondere il proprio comportamento online:

  • il 47,5% degli adolescenti minimizza la finestra del browser quando un genitore entra nella stanza; in Italia lo fa il 54%;
  • il 38,8% cancella la cronologia del proprio browser;
  • il 28,7% degli adolescenti ha visualizzato qualcosa fuori casa;
  • il 28% nasconde o elimina contenuti video non appropriati;
  • il 17,7% dei ragazzi ha creato un indirizzo di posta elettronica privato sconosciuto ai propri genitori.

Solo il 22,6% dei genitori ha affermato di aver avuto una conversazione con i propri figli sulla sicurezza online, ma, ancor più preoccupante, il 17,6% non ha fatto proprio nulla per monitorare il comportamento online dei propri figli adolescenti, laddove quasi un terzo (30,8%), è convinto che i propri figli non corrano troppi pericoli online. Tra i genitori che monitorano in qualche modo i propri figli:

  • circa un quarto (24%) dei genitori ha impostato le funzionalità di parental control sul dispositivo mobile dei figli adolescenti;
  • solo il 18,4% conosce la password del dispositivo mobile dei propri figli;
  • il 10,7% si è fatto dire dal proprio figlio adolescente la password d’accesso all’e-mail o ai social media;
  • solo il 2,2% imposta le funzionalità di parental control sul proprio computer di casa.

Poco più di un genitore su cinque (21,6%) ammette che il proprio ragazzo è più esperto di tecnologia di loro e che non sarà mai in grado di tenere il passo con i suoi comportamenti online. Oltre a questo, l’8,7% degli adolescenti ha ammesso di disattivare i controlli dei genitori sui propri dispositivi, con un picco del 13,5% in Italia.

Nonostante i tanto pubblicizzati pericoli associati con il furto di dati e di identità, molti adolescenti di tutta Europa non sono temono di pubblicare dati personali on-line. Ancor più preoccupante, la maggior parte dei genitori non si rende conto di quanto può essere pericoloso lasciare queste informazioni online alla portata di tutti:

  • il 27% degli adolescenti e il 32% dei genitori hanno dichiarato di essere indifferenti sulla pubblicazione on-line dei nomi utente utilizzati nei programmi di instant messaging;
  • il 23% dei ragazzi è indifferente alla pubblicazione online del proprio indirizzo di posta elettronica, con quasi un quarto dei genitori che non ci vede nulla di male;
  • poco più di un terzo degli adolescenti (34,8%) ha dichiarato di essere indifferente circa la pubblicazione di una propria foto online e il 35,3% ha dichiarato di non trovare nulla di male nel pubblicare una descrizione di quello che appare nelle foto;
  • il 20,9% degli adolescenti ha pubblicato online la propria data di nascita, con gli adolescenti in Germania e nei Paesi Bassi che tendono a farlo più spesso (28,5% in ciascun paese);
  • il 12% dei ragazzi ritiene che pubblicare propri dati personali intimi non sia un rischio, con i genitori ancora più indifferenti su questo punto (16,8%);
  • dato più inquietante è che il 9,5% dei ragazzi non ci penserebbe due volte prima di pubblicare i dettagli di luogo e data di un appuntamento. E anche il 16,7% degli adulti non se ne preoccuperebbe.