Tecnici e professionali insieme: lunione fa la forza ed è maggioranza
“…promuovere l’istruzione scientifica e tecnica, mettere in comunicazione la scuola e il mondo, l’istruzione e il lavoro, innalzare ed estendere il livello d’istruzione del Paese per essere competitivi in Europa e nel mondo” : così recitava il programma elettorale dell’Unione. Il passo compiuto dal Governo, su proposta del ministro Fioroni, per costituire istituti tecnici e professionali va indubbiamente nella direzione voluta, anche se avrà bisogno di tante misure di accompagnamento per raggiungere quell’ambizioso traguardo della capacità competitiva del nostro Paese in campo tecnico e tecnologico.
Si tratta innanzitutto di preparare e qualificare sul piano professionale centinaia di migliaia di giovani che ogni anno scelgono quei tipi di istituto e che da sempre rappresentano più della metà dei ragazzi che, dopo la scuola media, continuano il loro percorso formativo nel sistema di istruzione.
Quest’anno, in prima, sono iscritti – tra professionali e tecnici – 354.351 studenti che rappresentano il 56,5% dei 627.166 studenti iscritti al primo anno di tutti gli istituti superiori statali.
Una percentuale certamente alta, ma comunque la più bassa da almeno un decennio a questa parte. Nel 1999-00 e 2000-01, in occasione del precedente innalzamento dell’obbligo di istruzione previsto dalla legge 9/1999, tecnici e professionali insieme raggiunsero nelle classi prime il 63-64% degli iscritti al primo anno.
In assoluto, sempre considerandoli virtualmente insieme, nel 2002-03 sfiorarono le 377 mila unità di studenti iscritti al primo anno. D’ora in poi potrebbero consolidarsi, nel paese dei licei e della cultura umanistica, come nuovo istituto maggioritario.
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