Superare lo stallo dei Comitati di valutazione

Invece di normalizzarsi e procedere verso una sua semplificazione, la questione dei comitati di valutazione sta complicandosi oltre il previsto.

Terminata tra mille polemiche a dicembre la fase di elezione dei componenti del comitato (rarissimi, a quanto sembra, i casi di volontaria non designazione), mancava soltanto la designazione dei membri esterni da parte degli Uffici scolastici regionali per poter procedere alla costituzione dei Comitati e deliberare, quindi, i criteri per la valutazione meritocratica.

Quasi tutti gli USR hanno provveduto alla designazione (molte volte d’ufficio) provocando malumori e resistenze, al punto da ritardare in molti casi la costituzione dei comitati.

A situazione praticamente ferma, è arrivata inaspettata una nota dell’USR Veneto che ha fornito direttive sui criteri da adottare e su diversi comportamenti da seguire.

Per i sindacati l’iniziativa è stata ritenuta un’indebita intromissione, costringendo l’USR a deciderne il ritiro.

Sembra non trattarsi di un semplice incidente di percorso, tanto che per giovedì prossimo è previsto un chiarimento tra le parti a Roma presso il ministero dell’istruzione.

Potrebbe essere l’occasione non solo per chiarire quanto avvenuto in Veneto, ma anche per eventualmente concordare linee di azione che possano sbloccare la situazione di stallo e procedere verso la piena attività dei comitati.

Da fonte sindacale, in proposito, sono pervenute nelle settimane scorse diverse osservazioni interessanti (ad esempio, quelle avanzate dalla Uil Scuola) che potrebbero servire a far cadere talune pregiudiziali e favorire il prosieguo delle procedure valutative.

L’incontro può costituire un’opportunità per superare l’attuale stallo e dare attuazione, in modo ragionevole, alla premialità professionale degli insegnanti, una svolta innovativa per il nostro sistema d’istruzione.