Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Studenti delle medie in crisi: ragazzi con cuore caldo e testa fredda in una scuola diversa

Don Mazzi colpisce ancora. Il fondatore del progetto Exodus per la prevenzione, assistenza, cura, formazione professionale e di reinserimento socio-lavorativo ai giovani affetti da varie forme di disagio, è intervenuto pubblicamente ancora una volta su scottanti problematiche educative.

In una lettera inviata alla rubrica di Giangiacomo Schiavi sul Corriere della sera, don Mazzi si sofferma sulla crisi attuale degli adolescenti frequentanti la scuola media.

“Non possiamo inchiodarli dietro ai banchi e chiuderli in aule nel migliore dei casi anonime – afferma con decisione – con docenti e materie a loro antipatiche. È chiaro che debba succedere di tutto. Il bullismo è un lampo rispetto all’intero temporale.

Mi fa pena pensare che i nostri figli sono imprigionati dentro carcasse scarabocchiate, traballanti e scomodissime”. 

Da qui la sua idea di forte impatto.

“La struttura: deve essere semplice, immersa nel verde, con aule, sale, laboratori, palestre, componibili e scomponibili. Uno scatolone simpatico, quasi invisibile, perché internamente montabile e smontabile, a mo’ di palco. Devono scomparire i banchi e comparire i tavoli, in modo che tutto sia dinamico, creativo.

Dovrebbero sparire le cattedre. Il docente-educatore vive tra i tavoli.

Concordo con D’Avenia: siamo di fronte a ragazzi che hanno il cuore caldo e la testa fredda e non il cuore freddo e la testa calda come vorrebbe la vecchia scuola.

I programmi e gli orari li dividerei lungo tutta la giornata in tre parti ben definite: con un terzo di lezioni frontali «sfrondate», un terzo di attività di palestra e di laboratorio e un terzo di attività di biblioteca e musica.

Ogni ragazzo dovrebbe suonare uno strumento. I docenti vanno preparati diversamente. Le università non lo fanno. Alcuni tecnici devono venire dal territorio, opportunamente scelti, come gli atleti, i maestri di lavoro e di teatro, e i testimoni del sociale e del politico.

È una follia? Sì. Però con gli adolescenti funzioneranno solo le follie, e non le «tamponature»”.

Il commento del giornalista: “poco da aggiungere, anzi, niente. Sottoscrivo tutto”.

 
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