Studenti al centro dell’azione politica, la richiesta della FIDAE

Studenti al centro dell’azione politica, è questa la richiesta della FIDAE. “Oggi abbiamo una responsabilità molto grande, e parlo di tutta la scuola, perché i ragazzi hanno bisogno di essere accompagnati, senza però avere la presunzione di sostituirci a loro. Per questo chiediamo anche ai politici, a chi si appresta a governare, dove vogliono mettere i giovani, quale spazio vogliono riservargli perché si tratta del futuro del nostro paese”. Così la Presidente nazionale della FIDAE, Virginia Kaladich, ha concluso i lavori del Consiglio Nazionale della FIDAE che si sono svolti a Castellammare di Stabia e a Napoli dal 26 al 29 agosto. I lavori dell’assise annuale della federazione si sono concentrati sulla valutazione dell’anno che si è chiuso ma soprattutto sulla programmazione dell’anno scolastico 2022-2023 che si dovrà sviluppare su tre pilastri: Patti territoriali, Percorsi di Educazione alla Pace e Percorsi di educazione alla cura del creato, al rispetto della vita e alla sostenibilità.

Studenti al centro dell’azione politica e scuola del futuro

In particolare, anche per il prossimo anno sono stati confermati i webinar del ciclo di formazione “I mercoledì della FIDAE” che ormai da 3 anni offrono una formazione attenta e ad hoc per docenti e personale scolastico di scuole paritarie e non, per affrontare a meglio le sfide della scuola del futuro. Sono stati inoltre confermati anche per il 2022-2023 i progetti di mobilità con l’Erasmus plus e si è anche deciso di puntare su nuovi modelli di comunicazione, più attenti ai territori, anche grazie alla collaborazione tra Fidae e FISC.

Studenti al centro dell’azione politica, ma non solo

Al termine dei lavori inoltre è stato redatto e diffuso il nuovo Manifesto intitolato “Rivestiti di Speranza educhiamo a immaginare nuovi futuri” che, partendo dall’ultimo rapporto UNESCO, vuole rilanciare e riscoprire una nuova consapevolezza e cioè quella che l’educazione prende le sue mosse non tanto dal “far fronte a dei problemi”, quanto piuttosto da quel senso di meraviglia che suscitano gli occhi delle allieve e degli allievi, che chiedono ai loro educatori di essere aiutati a esplorare gli orizzonti che conducono al bene, al bello, al buono.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA